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Scuola, vergogna a Palermo: bimba in ipotermia perché i riscaldamenti sono guasti

E’ l’ennesima vergogna che segna l’approssimativa gestione delle scuole in Italia. E ciò ce andiamo a raccontare, contrariamente a quanto si vorrebbe far credere non è un caso isolato: anche nella ‘Capitale d’Italia’ nei giorni scorsi, gli scolari d una materna del quartiere Magliana (così come anche in un liceo di Torino), son stati rimandati  casa perché l’impianto di riscaldamento non funzionava, e stavano letteralmente gelando.

Scuola Palermo: benché i riscaldamenti non funzionino, le lezioni si svolgono ‘regolarmente’

Semmai stavolta, a suscitare lo sdegno generale, a parità di circostanze è stata la pessima gestione della situazione. Ma andiamo per ordine: la cronaca ci porta alla scuola Emanuela Loi (Palermo), nel quartiere Passo di Rigano dove, a seguito di un guasto ‘mai riparato’, i riscaldamenti sono spenti. Purtroppo, è evidente, in questi giorni le temperature hanno subito un brusco calo e, anche se Palermo non è Bolzano, per gli scolaretti siamo nel pieno  dell’inverno.

Scuola Palermo: scolaretta di 9 anni si sente male, i sanitari del 118 la salano dall’ipotermia

Il cappotto e la sciarpa (all’interno della V classe!) non bastano e, fra tutti, una bambina di 9 anni evidenzia chiaramente di soffrire il gelo, fino a sentirsi male. Ovviamente nella scuola fra gli addetti ai lavori scoppia li panico, e vengono immediatamente allertati i soccorsi sanitari, che intervengono salvando la scolaretta dall’ipotermia.

Scuola Palermo: al di là delle circostanze e della solita ‘burocrazia’, ci sono delle precise responsabilità

Un ‘fattaccio’ che, a seguire, coinvolge scuola, comune e, soprattutto, ‘chi’ pur sapendo i rischi per la salute al quale i bimbi potevano essere esposti, ha consentito comunque il normale svolgimento delle attività didattiche. Così, puntuali, sono subito entrati in gioco i sindacati di categoria, pronti a ‘parare’ parte delle responsabilità che, inevitabilmente, andranno a coinvolgere chi le detiene nell’istituto in questione.

Scuola Palermo: puntuale, il sindacalista scagiona la preside: “Ha ripetutamente segnalato il problema”

La preside aveva segnalato il problema dell’impianto di riscaldamento inutilizzabile ripetutamente e, addirittura, nemmeno i solleciti da parte della prefettura hanno consentito la risoluzione del problema“, ha infatti affermato Fabio Cirino, segretario della Flc Cgil Palermo Fabio Cirino il quale, dopo essersi espresso sentitamente addolorato nei confronti della scolaretta, ha però subito tenuto ad esprimere la sua vicinanza alla dirigente scolastica Rosaria Corona, ma anche a tutti gli studenti e dirigenti scolastici, ha aggiunto, “che spesso si sentono soli e abbandonati in trincea a combattere contro le inefficienze delle strutture edilizie scolastiche“.

Scuola Palermo: i sindacati colgono poi occasione per tirare in ballo ‘gli stipendi differenziati’

Dunque, poi Cirino ha anche colto l’occasione per dare ‘fondo al suo mestiere’ rivendicando: “Auspichiamo un immediato intervento da chi di competenza per risolvere questa situazione d’emergenza, e rigettiamo ogni ipotesi di autonomia differenziata o di differenziazione di stipendi che tendono ad aumentare le diseguaglianze regionali già esistenti. Il ministro Valditara parla di stipendi diversificati per gli insegnanti e di finanziamenti privati quando il sistema di istruzione pubblico soffre già di disparità e di diseguaglianze inaccettabili”.

Scuola Palermo: ‘peccato’ però che il ministro dell’Istruzione già stamane ha smentito tutto

Insomma, come se fosse normale che in pieno inverno una scuola senza riscaldamento funzioni ugualmente, perché il preside ne acconsente il regolare svolgimento delle lezioni, il sindacalista ha pensato bene di cogliere l’occasione per rivendicare… un problema che non c’è! Come scriviamo infatti in un altro articolo, oggi il ministro Valditara ha tenuto a rimarcare che non intende minimamente ‘differenziare’ gli stipendi di insegnanti e docenti fra nord e sud. Ma Cirino ha continuato con le ‘denuncie’: “Non esistono livelli essenziali di prestazione e occorrerebbero parametri uniformi di prestazione, di strutture e dotazioni in tutto il paese, che purtroppo non ci sono. Non possiamo più a lungo tollerare soluzioni che rischiano solo di far aumentare il gap esistente tra Sud e Nord, penalizzando sempre il Mezzogiorno”.

Max