La doppia fascia oraria mobilita gli studenti del liceo scientifico Amedeo Avogadro, nella Capitale, che non sono entrati in classe venerdì 8 ottobre e lunedì 11 per protestare contro l’ingresso alle 9.40 imposto ai ragazzi del biennio, che terminano le lezioni tre volte a settimana alle 14.40 e due alle 15.40, “troppo tardi per studiare, fare sport, avere tempo per la famiglia e le amicizie”. Un orario appesantito dal fatto che si tratta ancora di orari provvisori in vigore almeno fino a novembre inoltrato, che rendono complessa qualsiasi tipo di programmazione: “Ma siamo in emergenza ci si deve abituare all’assenza di certezze”. Ne parla con l’Adnkronos la dirigente scolastica Katia Tedeschi che
, raccogliendo il malcontento dei suoi studenti, ha inviato “l’8 ottobre una richiesta di deroga all’orario delle 9.40 all’Ufficio scolastico regionale del Lazio”.
La richiesta sarebbe supportata dai risultati di un sondaggio effettuato all’interno del Liceo dal quale sarebbe emerso che “solo il 17% dei nostri allievi usa i mezzi pubblici per venire a scuola, una percentuale molto più bassa rispetto alla media regionale del 35% indicata dall’Usr”. “C’è anche da dire – aggiunge – che l’ingresso alle 9.40 difficilmente consente ai genitori di portare i figli a scuola. Gli ingressi scaglionati potrebbero addirittura rivelarsi controproducenti”. All’Avogadro, come in gran parte delle secondarie superiori, gli orari sono tra l’altro ancora provvisori e sono destinati ad esserlo fino a novembre inoltrato. “lo saranno fino al 9, con un orario provvisorio che senz’altro penalizza ulteriormente gli studenti del biennio che entrano alle 9.40. La ragione della scelta è dovuta al fatto che hanno tre ore in meno a settimana (27) rispetto a quelli del triennio (30 ore)”, racconta la Dirigente.
“La disposizione della doppia fascia è arrivata l’11 settembre a pochi giorni dall’inizio delle lezioni. Tuttavia noi già dal primo settembre – rammenta – avevamo istituito una commissione orari, incaricato un mobility manager per studiare la mobilità dei ragazzi e lanciato un sondaggio tra gli allievi per capire come vengono a scuola. Sappiamo che l’organizzazione in vigore è disagevole e comprendiamo le ragioni della mobilitazione dei ragazzi. Li abbiamo infatti incontrati e gli abbiamo spiegato che stiamo lavorando per loro, illustrando le tempistiche dei progetti”. Inviati richiesta di deroga e sondaggio all’Usr Lazio, “Pinneri ci ha chiamati subito per sincerarsi della situazione dell’Istituto – ci tiene a precisare la Preside – Dal nostro sondaggio emerge chiaramente che appena il 17% della popolazione studentesca usa i mezzi pubblici. Gli altri vanno a piedi, in bicicletta o con mezzi privati. La nostra è una scuola di quartiere con una situazione che indubbiamente ci consente di sperare in una deroga dell’Usr, molto attento alle nostre richieste”.
(di Roberta Lanzara)