L’Anief, Associazione nazionale insegnanti e formatori, chiede al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro della Salute Roberto Speranza, a quello dell’Istruzione Patrizio Bianchi e dell’università Maria Cristina Messa “l’equiparazione del test salivare gratuito a quello antigenico rapido per la rilevazione di Sars-Cov-2 e il rilascio della certificazione verde Covid per il personale scolastico e universitario nonché per gli studenti universitari obbligati al possesso del Green pass” secondo l’articolo 1 del decreto legge 111/21. Ne parla con l’Adnkronos il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, annunciando l’invio della richiesta del Sindacato (che lo scorso 14 agosto non ha sottoscritto il Protocollo d’intesa con il Mi) a Draghi ed ai ministeri competenti.
“Il tampone naso-faringeo se ripetuto ogni 48 ore può essere invasivo, pertanto il sindacato richiede che a partire dal primo settembre in vista della ripresa dell’anno scolastico i test salivari siano somministrati gratuitamente e ricompresi tra i tamponi antigenici validi per il green pass”, considerando che in base ai dati finora diffusi risulterebbero “non in possesso della vaccinazione 185.571 individui tra il personale scolastico e milioni di studenti delle scuole di ogni ordine e grado nonché iscritti presso gli Atenei”. Inoltre, rileva il sindacalista, la norma del decreto è ancora “nelle more dell’esame del Parlamento per la conversione in legge”, nonché “oggetto di scrutinio di legittimità presso il Tribunale amministrativo e del lavoro per il contrasto alla normativa comunitaria che stabilisce – conclude – che nessuno stato membro può discriminare in base al possesso del Green pass”.