Prima la ‘strombazzata’ ai quattro venti che, malgrado le reticenze individuali, così come per le forze dell’ordine ed il personale sanitario (come si addice ad un paese serio e civile), anche il personale docente e tecnico scolastico sarebbe stato sottoposto ai test sierologici.
Poi, il solito dietrofront: non sarà obbligatorio, ma facoltativo.
Oggi altro atto della ‘farsa’: la bozza del protocollo stilato all’unanimità da Miur e sindacati prevede che i test sierologici vengano estesi a ‘tutto il personale scolastico’ e, udite udite, a campione, anche per gli studenti.
Nello specifico la bozza annuncia di “attivare la collaborazione istituzionale con il Ministero della Salute, il Commissario straordinario e l’Autorità garante per la protezione dei dati personali, affinché si dia l’opportunità di svolgere test sierologici per tutto il personale scolastico in concomitanza con l’inizio delle attività didattiche nonché di effettuare test a campione per la popolazione studentesca con cadenza periodica”. La bozza spiega anche che “saranno a questi fini adottati i criteri di: volontarietà di adesione al test; gratuità dello stesso per l’utenza; svolgimento dei test presso le strutture di medicina di base e non presso le istituzioni scolastiche“.
Del resto qualcosa va comunque fatto. Incassato il fallimento di ‘Immuni’, il Cts ha ben poco in mano, se non i ‘cedolini’ mensili del ministero della Sanità, per poter valutare l’incidenza del virus nel nostro Paese. Ovviamente, ‘iniziare’ dagli studenti significa a breve tempo entrare nelle case degli italiani. Ma il meccanismo è ben articolato, infatti, si legge ancora nella bozza, in tutte le scuole si prevede “l’individuazione del medico competente (ma sarà ‘competente?,ndr), che effettui il servizio di sorveglianza sanitaria” e, al caso, gli viene concesso il potere di “richiedere al Commissario straordinario di provvedere, ove le autorità sanitarie ne valutino la necessità, alla distribuzione di mascherine per il personale scolastico e gli studenti in condizione di lavoratore e di gel disinfettanti presso le sedi delle istituzioni scolastiche”. Ma perché, questi ultimi dispositivi non sono ‘obbligatoriamente’ in uso nelle scuole? Boh… che confusione…
Max