Il tema scuola e contagi continua a portarsi dietro un’infinita scia di proteste e polemiche.
Come ha giustamente denunciato oggi Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi per il Lazio, che ha rimarcato “l’inutilità della procedura attualmente in vigore di auto sorveglianza degli studenti vaccinati dopo due positività in classe, da noi sempre osteggiata. Regolarmente il giorno in cui scatta la norma, la classe è pressoché deserta. Io mi sono ritrovata con 3 alunni in aula e 25 a casa”.
E tutto questo perché, specifica la presidente, ”Succede che il giorno in cui si attiva la procedura, vengono a scuola pochissimi alunni vaccinati, a cui viene controllato il green pass. Gli altri, anche se posseggono i requisiti per venire in presenza, non si presentano. Noi non possiamo controllare e dunque li mettiamo in dad e li interpretiamo come alunni in quarantena, al cui termine devono rientrare con le dovute certificazioni. Chiedo che si elimini il passaggio dei due, che crea solo disagio“.
Ma non solo, rivela ancora l’anche dirigente del liceo romano ‘Newton’, ci sono assenze in classe che si aggiungono a quelle causate dai mezzi pubblici: “Otto studenti del Newton in queste settimane sono stati fermati mentre venivano a scuola in autobus e sono dovuti tornare a casa perché sprovvisti di green pass, dato che non gli era ancora stata caricata la prima dose di vaccino sul sistema . Così non stanno venendo a scuola e per loro non posso neanche attivare la dad“.
Riguardo poi alla quarantene solo per i non vaccinati, la Costarelli risate che “Prima di fare norme, si dovrebbe tener conto delle potenziali reazioni delle famiglie. Altrimenti si complica la gestione ordinaria delle situazioni, come accaduto qualche giorno fa al Newton: uno studente vaccinato entro i 120 giorni con a casa un fratello positivo è venuto a lezione, e l’intera classe, i genitori ed i professori sono entrati in allarme. Ma il rientro, per le norme del 30 dicembre, non può essere impedito“.
A quel punto, precisa la presidente dei presidi del Lazio, “Per noi dirigenti è difficile e gravoso convincere famiglie e docenti. Così nel caso specifico avvenuto da noi, sono stati i genitori del positivo a trattenere in quarantena il fratello per un paio di giorni. Si sono resi conto. Andrebbe prima pensato un passaggio di convincimento a livello di opinione pubblica che la quarantena non serve e nel frattempo ripristinata la vecchia gestione quarantene: tutta la classe in dad a primo caso di positività”.
Insomma, conclude la Costarelli, urge una revisione dei tempi della quarantena per gli studenti e, soprattutto, servono delle nuove disposizioni sui tamponi per gli alunni, al governo “devono tener conto della paura delle famiglie“. Dunque hai voglia a dire, come invece auspicato dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, di poter assistere ad una scuola sempre in presenza per coloro che hanno completato il ciclo vaccinale, secondo la Costarelli “è una misura che pur alleggerendo il nostro lavoro, mi lascia perplessa: per le paure dei genitori e sul fronte garanzia del diritto allo studio“.
Max