Scuola in sciopero: lezioni a rischio oggi, chi si ferma

Scuole in sciopero e lezioni a rischio, oggi, 15 Novembre. Sarà un venerdì complicatissimo, quello odierno, per le scuole della Capitale: è stato infatti annunciato uno sciopero del personale docente, Ata (Amministrativo, tecnico e ausiliario) ed educativo, a tempo determinato e indeterminato, indetto da Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori). E non è tutto: sempre oggi è in programma anche uno sciopero degli studenti. Ad avviarlo è stata l’Unione degli studenti, e alla mobilitazione si sono uniti numerosi collettivi e associazioni.

I motivi dello sciopero di docenti e personale Ata

A seguito dello sciopero dello scorso 31 ottobre, indetto dalla Flc Cgil – contraddistinto dall’ampia aveva visto la partecipazione di docenti, ricercatori e studenti – con la conseguente chiusura di diverse scuole nella Capitale, oggi, 15 novembre, ecco arrivare un’altra giornata a rischio disservizi. I motivi della mobilitazione? “Lo Stato italiano – chiarisce Anief in una nota – nonostante una precisa procedura di infrazione a ridotto l’organico di ruolo e ha raddoppiato l’organico a tempo determinato perpetrato l’abuso dei contratti a termine. Ha nel contempo innalzato l’età media degli insegnanti e del personale amministrativo superando persino la quota del 50% dell’organico over 50, a dispetto dell’alto tasso di burnout ravvisato nella categoria. È chiaro ed evidente che bisogna rivedere le regole sulle finestre d’uscita del personale scolastico che spesso ha titoli universitari che non sono riscattati per gli onerosi costi nonostante siano necessari per accedere e svolgere la professione”.

Pertanto, al centro della contestazione ci sarebbe soprattutto l’”abuso dei contratti a termine” oltre alla richiesta di rivedere l’età pensionabile e chiedere il riscatto gratuito degli anni della formazione universitaria.

Giornata di scioperi, anche gli studenti in piazza

Alla mobilitazione del personale docente, Ata ed educativo, si va ad aggiungere poi quella degli studenti, che alle 9 partiranno dalla fermata della metro B Piramide per un corteo contro le politiche della premier Giorgia Meloni e del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Un ulteriore corteo dovrebbe partire per le 9.30 da piazza San Cosimato. La giornata è stata anticipata da varie iniziative nelle scuole della Capitale: assemblee, incontri, presidi e perfino occupazioni. La prima, al liceo Pilo Albertelli di via Daniele Manin il 6 novembre. Gli studenti sono poi usciti sabato 9, a seguito di un confronto con la dirigente scolastica. E’ ancora occupato il liceo Enzo Rossi di via del Frantoio 4, dove gli attivisti sono entrati lunedì 11, proprio in vista dello sciopero del 15 novembre, ribattezzato anche “No Meloni day”.

La mobilitazione studentesca nazionale sarà solo una tappa del processo che da mesi come studenti abbiamo avviato – dichiara Tommaso Martelli, coordinatore dell’Unione degli Studenti -. Un processo verso l’ottenimento di una scuola gratuita, accogliente e in cui la voce degli studenti, in ogni sua declinazione, sia ascoltata”. “Continueremo a scendere in piazza, ma continueremo anche ad attivarci all’intero delle scuole, negli spazi di rappresentanza e di confronto con le istituzioni portando le nostre analisi e rivendicazioni fino a che il ministro non ci ascolterà e non si muoverà per fare in modo che i nostri diritti vengano rispettati“.