In questi giorni le temperature hanno raggiunto dei valori alti, arrivando a toccare i 40°C. Il mese di agosto rischia di essere uno dei più caldi dell’anno e immediatamente è scattato l’allarme per quello che sarà uno degli eventi più attesi di settembre: il ritorno a scuola.
Si parla di un rientro in classi bollenti perché, come denuncia Codacons, “solo sei su 100 hanno l’aria condizionata”. Una situazione che, come riporta il Coordinamento delle associazioni, necessita di una stretta di denti per far fronte ad una così potente afa, ma allo stesso tempo il ministero “deve attuare interventi al più presto viste le previsioni sulle ondate di calore”.
Per i ragazzi e le ragazze che inizieranno a settembre non è previsto un abbassamento di temperature, ma per rischiare malori bisognerebbe prendere delle precauzioni a riguardo.
Aggiornamento ore 8.40
Arriva da Codacons l’allarme sulla condizione climatica e strutturale in cui riversa il ritorno a scuola dei ragazzi e degli insegnanti. “I ragazzi e i docenti dovranno stringere i denti e tollerare per qualche settimana l’onda lunga dell’estate e il caldo attuale, senza drammatizzare la situazione e senza usare la scorciatoia della crisi climatica per far slittare l’apertura delle scuole; ma al tempo stesso il ministero deve cominciare a mettere in campo interventi preventivi, viste le previsioni sugli effetti delle ondate di calore nel nostro Paese” dice Codacons.
Aggiornamento ore 11.00
Il Codacons chiede quindi un intervento, e anche urgentemente. “Se per il momento la situazione è ancora assolutamente gestibile – e tollerabile – da parte degli studenti e dei professori, nel lungo termine infatti le cose andranno a peggiorare. Per questo, nelle aule devono essere previsti adeguati interventi per difendersi dal cambiamento climatico e dalle ondate di calore che colpiranno l’Italia nei prossimi anni, dove i morti per il caldo – secondo un recente studio – triplicheranno entro il 2100.”
Aggiornamento ore 13.30
La richiesta è, quindi, di misure di prevenzione e interventi dovuti e necessari per garantire la salute e la sicurezza di studenti e personale docente. “Per ora, invece, a chi abita la scuola italiana è chiesta una certa capacità di sopportazione: in attesa, ovviamente, delle opportune iniziative del ministero.”