PRIMO PIANO

Scuola, i presidi sulla Dad: “Non deve essere un incubo, dobbiamo conviverci”

Il fenomeno delle classi in Dad non ci deve spaventare e non dobbiamo viverlo come un incubo”, ha detto il presidente di Anp (Associazione nazionale presidi) Antonello Giannelli. L’obiettivo dichiarato dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e dal governo è quello di limitare al mino la didattica a distanza, ma ad una settimana dall’inizio della scuola le classi in dad sono già centinaia.

Niente paura, fa sapere l’Anpi, secondo cui con la Dad sarà necessario “imparare a conviverci fino a quando la totalità o quasi degli studenti sarà vaccinata. Solo allora, e mi riferisco alle classi formate da ragazzi dai 12 anni in su, potremo pensare di evitare completamente la Dad”. Per il momento però è impossibile.

Il protocollo prevede che quando si presenti un positivo tra gli alunni, l’intera classe debba passare in Dad. L’anno scorso la misura era allargata all’intero istituto. Nel Lazio si sta accarezzando l’idea di adottare il ‘modello tedesco’, che prevede la didattica a distanza solo per le persone a stretto contatto con il positivo, quindi il compagno di banco e i compagni dei banchi vicini.

“Per il momento dobbiamo abituarci ad avere un certo numero di classi che, a rotazione, dovranno seguire le lezioni a distanza per 7 o 10 giorni. Contrariamente agli anni scorsi, non si tratta di un fenomeno generalizzato ma limitato a singole classi”, ha fatto sapere ancora Antonello Giannelli.