Governo a parte, come si dice, la vita continua: la maggior parte delle regioni sono passate in zona gialla, oltre ai vaccini arriveranno anche gli anticorpi monoclonali, e gli studenti sono finalmente tornati in presenza nelle scuole.
Quindi va un po’ meglio? Niente affatto.
Scuola, il presidente dell’Anp: “Siamo delusi, continueremo con la Dad”
Tralasciando l’aspetto sanitario (del quale si occupano altri colleghi), è ancora una volta la scuola guadagnarsi la ribalta, a causa del grido d’allarme lanciato stamane dai presidi. E’ stato lo stesso Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Presidi di Roma, a scendere in campo, denunciando che, incredibilmente, nulla è migliorato anzi, cambiato.
“Per settembre – spiega Rusconi – abbiamo ancora il vecchio parametro dei 27 alunni per classe alle superiori, con possibilità di arrivare anche a 30: continueremo con la dad. Siamo delusi: avevamo chiesto classi da 20-22 alunni”.
Scuola: i dirigenti scolastici denunciano gravi carenze, ancora oggi irrisolte
Insomma, alla faccia dei distanziamenti e della ripartenza in sicurezza. Le gravi lacune uscite dal tavolo operativo regionale, sono state il refrain rimarcato da ciascuno dei dirigenti scolastici chiamati a monitorare sul campo le carenze organizzative, e la situazione epidemiologica nelle scuole laziali.
Scuola: gli studenti ‘provati’ dagli orari scaglionati e dai rientri al sabato
Per non parlare del flop degli ingressi scaglionati, che finiscono per penalizzare gli studenti, impossibilitati a studiare il pomeriggio, e costretti a tornare a scuola anche il sabato. E, come se non bastasse, ridotti a pranzare con un panino rimanendo seduti sui banchi.
Scuola: i mezzi pubblici non aiutano affatto le esigenze degli studenti
Ma nulla è cambiato anche fuori le aule: assembramenti alle fermate dei mezzi di trasporto, puntualmente affollati ben oltre la capienza massima (stabilita del 50%), e per chi studia da casa, connessione scarsa e costosa. Praticamente, dopo mesi di ‘chiacchiere’ nulla sembra essere cambiato.
Scuola: lunedì sciopero nazionale dei mezzi pubblici dalle 8.30 alle 12.30
E se gli autobus continuano ad essere pochi, e con orari decisamente poco scolastici, ora all’orizzonte si profila anche uno sciopero, che andrà a penalizzare ulteriormente il già traballante sistema scolastico. Le numerose sigle sindacali legate al trasporto pubblico, hanno infatti indetto una mobilitazione nazionale di 4 ore, per lunedì 8 febbraio (dalle 8.30 alle 12.30). Per i residenti, i pendolari e, soprattutto, / gli studenti della Capitale, sarà quindi impossibile viaggiare sui bus (incluse le linee periferiche gestite dalla Roma Tpl), i tram, le metropolitane e, sulle ferrovie Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Civitastellana-Viterbo… Andiamo bene!
Max