Abbiamo tutti a cuore le esigenze di quelle famiglie composte da entrambi i genitori lavoratori, e dunque spesso ‘costretti’ a fare della scuola una sorta di baby parking. Una situazione largamente diffusa nel Paese (al punto da frenare il governo sulla Dad), che però in questo frangente di altissimo contagio fra i banchi scolastici, certo non facilita la situazione.
L’evidenza ci racconta però tutta un’altra storia e, senza stare ad approfondire la situazione nelle altre città italiane (soltanto in Lombardia sono ben 5mila le classi finite in quarantena), basta soffermarci a Roma dove, nelle classi, i contagi continuano a moltiplicarsi ad una velocità spaventosa. Abbiamo avuto modo di appurare personalmente che dalla periferia – il caso di un’elementare di Tor Vergata con 7 classi su 9 in quarantena – alla provincia – a Palombara Sabina per esempio, è un continuo ‘aggiornamento’ – fra scolari positivi e maestre messe altrettanto male (e le supplenti latitano), la situazione è quindi tutt’altro che rosea.
Una situazione preoccupante che non sembra invece ‘intaccare’ minimamente le convinzioni del ministro Bianchi, secondo cui “Abbiamo un grado di copertura dell’82,1% su 374.740 classi. Ad oggi alle 12 abbiamo il 93,4% delle classi in presenza, di cui 13,1% con attività inegrata per singoli studenti a distanza. Classi totalmente a distanza sono il 6,6%”.
Affermazioni ribadite stamane nell’abito dell’audizione tenuta in Commissione Cultura alla Camera, proprio in merito all’organizzazione delle attività scolastiche nell’attuale contesto di pandemia di Covid. Certo, già il ‘preambolo’ del suo intervento lascia davvero di stucco: ”Per quanto riguarda l’andamento pandemico, devo rivelare un dato che dal punto di vista intuitivo era evidente, il grosso dei contagi vi è stato nel periodo di chiusura della scuole”.
Il ministro ha anche ribattuto: “Lungi da me l’idea di fare polemiche, però ho sentito in questi giorni proporre come stime che non avevano base numerica. Non vi è dubbio che ci siano problemi differenziati, ma se avessimo ceduto all’idea di una chiusura della scuola avrebbe portato a casa sostanzialmente 6,5 milioni di bambini e ragazzi. La situazione è difficile, e deve essere ancora vinta e possiamo farcela, però avendo la chiarezza dei dati“.
Dunque, ha poi precisato Bianchi, ”Gli alunni in presenza sono l’88,4%. Per l’infanzia il numero degli alunni positivi o in quarantena è il 9%, e quindi quelli in presenza sono il 91%, per la primaria gli alunni positivi o in Dad sono il 10,9%. Per la Secondaria di prima e secondo grado gli alunni in dad o in didattica integrata sono il 12,5%”.
Infine, ha poi concluso il ministro dell’Istruzione, ”Il personale sospeso per non essere in regola con il vaccino è dello 0,9%. Questo dimostra l’alto grado di responsabilità dei nostri docenti“.
Max