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Scuola e bullismo – Il Municipio Roma II: “Vicini ai giovani e alle famiglie che affrontano un momento di difficoltà”

Una buona occasione”. È questo il titolo del progetto socio-educativo e psico-pedagogico patrocinato dall’Assessorato alla Scuola del Municipio Roma II, avviato oggi al plesso scolastico G. Ronconi di via Micheli.

Il progetto è rivolto a studenti e docenti delle scuole secondarie di primo grado ed è finalizzato a sensibilizzare i minori, i docenti e le famiglie al problema del bullismo e del cyberbullismo, della discriminazione e del disagio giovanile. Obiettivi: prevenire fenomeni di razzismo tra gli alunni, rinnovare il patto educativo tra scuola e famiglia e promuovere un clima di convivenza ispirato all’inclusione sociale, offrendo anche un sostegno psicologico reale ai bambini, alle bambine, agli adolescenti e alle loro famiglie soprattutto quando si presentano momenti di difficoltà.

Un problema sociale – quello del bullismo – che continua ad essere dilagante: i dati del Moige ci dicono che più della metà dei minori in Italia (il 54%) ha subito bullismo o cyberbullismo. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, ad essere vittima di bullismo sarebbe almeno il 15% dei giovani; più colpite le ragazze e più frequenti gli episodi tra i più giovani, con proporzioni di circa il 20% negli undicenni che progressivamente si riducono al 10% nei più grandi. E se parliamo di cyberbullismo, il Moige conferma che il 31% dei minori ne è stato vittima almeno una volta.

E il progetto “Una buona occasione” – raccogliendo questi dati allarmanti e coinvolgendo scuole e Istituzioni – si propone di rispondere a quest’urgenza mettendo in campo delle soluzioni risolutive, sull’onda dell’appello lanciato solo pochi giorni fa dal Direttore Generale dell’Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma, Francesco Vaia: “Siamo davanti a un profondo disagio sociale che Covid e lockdown hanno esacerbato. Ritengo sia urgente e fondamentale una campagna di prevenzione e di ascolto dei giovani per comprendere la loro inquietudine. Andiamo nelle scuole, nelle università, nelle periferie. Rinnovo la proposta di un tavolo interministeriale: Sanità, Istruzione e Università siano alleate per trovare risposte di sistema che salvaguardino i nostri giovani e li mettano in sicurezza evitando che siano penalizzati più di quanto il Covid abbia già fatto”.

L’incontro di questa mattina all’Istituto Ronconi si è aperto con un dibattito psicologico sul tema condotto dal Coordinatore scientifico del progetto Prof. Aldo Grauso, insieme ai professionisti della materia, ed è proseguito con la suddivisione degli studenti in focus group nell’ambito di un lavoro di brainstorming teso a rilevare i bisogni esplicitati dai ragazzi: un vero e proprio esperimento sociale e un’importante occasione di scambio e di confronto, in cui i ragazzi – simulando i ruoli di ‘vittime’ e ‘bulli’ – hanno potuto esprimersi su entrambi i versanti. Una volta ottenuti partecipazione e azioni positive di responsabilità, come quelle avviate oggi, il fine diventa quello di assistere nella risoluzione di situazioni problematiche e monitorare i futuri sviluppi dell’intervento per continuare ad incoraggiare comportamenti costruttivi.

“Quello di oggi vuole essere non solo un evento di sensibilizzazione, ma soprattutto un progetto realmente operativo per dare concrete soluzioni al problema – ha dichiarato il Prof. Grauso, psicologo, psicoterapeuta e docente di Psicologia della Devianza all’Unicusano – anche perché ci siamo resi conto che di bullismo si parla molto ma poi, nella pratica, si fa ancora troppo poco. L’obiettivo di questa giornata, che proseguirà anche in altri Istituti di Roma, è di coinvolgere direttamente i ragazzi per raccogliere i loro bisogni, dalla loro viva voce, confrontarli tra loro e procedere all’analisi dei dati: un’attività che vedrà anche la collaborazione della criminologa Roberta Bruzzone. Una volta che avremo compreso e tradotto i bisogni e i pensieri di questi ragazzi, presenteremo i risultati in Campidoglio per proporre un tavolo tecnico in collaborazione col Ministero dell’Istruzione e del Merito e della Sanità e con il coinvolgimento anche del mondo sportivo, dato che abbiamo già ricevuto la disponibilità della Lega Nazionale Dilettanti – Dipartimento Sociale della Figc, che ha aderito al progetto. Unire realtà sportive, enti ministeriali e il mondo della sanità in questo tavolo per fare insieme qualcosa in favore dei nostri giovani, è una delle azioni più concrete e costruttive con cui ritengo si possa fare davvero la differenza”.

La nostra istituzione è vicina ai ragazzi e alle ragazze soprattutto quando vivono momenti di fragilità che possono condizionare il loro sviluppo e il loro percorso evolutivo, ha sottolineato la Presidente del Municipio Roma II Francesca Del Bello. “Con questo progetto vogliamo che cresca la consapevolezza su bullismo e cyberbullismo, fenomeni che vengono alla ribalta delle cronache solo quando accadono atti di violenza manifesti”.

 “È necessario che se ne parli all’interno della scuola e delle famiglie”, hanno proseguito il Vicepresidente Emanuele Gisci e l’Assessora alla Scuola Paola Rossi, per far sì che “il problema sia riconosciuto e riconoscibile e che si possa intervenire per tempo, dando agli operatori scolastici e alle famiglie gli strumenti per agire e affrontare la situazione. Noi lo abbiamo fatto grazie a questo progetto – che ha visto il coinvolgimento della scuola Ronconi e che prossimamente toccherà anche Ostia – e che rientra nell’ambito delle numerose iniziative che il nostro Municipio porta avanti da tempo su questi temi. Con l’obiettivo di accendere un focus, tenere alta l’attenzione e soprattutto offrire alle scuole e alle famiglie soluzioni ed opportunità per attuare percorsi di sviluppo adeguati ed efficaci”.

Presenti all’iniziativa diversi rappresentanti delle Istituzioni, dello Sport ed esperti del settore. Ma soprattutto, i veri protagonisti: i ragazzi e le ragazze che con grande partecipazione ed entusiasmo hanno preso parte ai gruppi di lavoro e discusso i molteplici spunti di riflessione emersi. E poi gli educatori, i docenti, i genitori. Perché il progetto “Una buona occasione” si occupa anche di loro per potenziare la collaborazione nella scuola e nella comunità, con iniziative specifiche rivolte alle famiglie e ai singoli in difficoltà.

Coinvolgere famiglie, ragazzi, docenti e istituzioni in un processo di consapevolezza e confronto reciproco su quelli che sono i bisogni e le criticità che famiglia e scuola si trovano ad affrontare, spesso da sole – ha affermato la Dirigente Scolastica dell’Istituto di via Micheli, Prof.ssa Maria Pia Nuccitelli può essere la vera chiave di volta per arginare fenomeni di violenza e di disagio, sentendoci tutti investiti di una responsabilità positiva e condivisa. Quello di oggi è solo il primo passo: partire dall’ascolto dei giovani può aiutarli a proiettarsi nel futuro e a renderlo realizzabile, e questo obiettivo non è solo il senso di questa iniziativa, ma anche una strada su cui mi auguro convergano tanti miei colleghi per poter proseguire insieme nella stessa direzione”.

In conclusione della giornata, la proiezione del videoclip della canzone “Una Buona Occasione”, presentata in Campidoglio il 22 novembre scorso, scritta dai ragazzi e ispirata ai valori condivisi e ai propositi di riscatto emersi anche oggi.

Max

 

 

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Di
Max Tamanti