Dad sospesa al Liceo scientifico Nomentano occupato da lunedì scorso dove la preside, Giulia Orsino, aveva scelto la Didattica a distanza per garantire il diritto allo studio agli studenti non occupanti. La decisione è stata presa in Consiglio d’Istituto, votata dalla maggioranza relativa. Contrari su 15 partecipanti tre professori, quattro studenti ed un genitore.
“E’ una dittatura, il diritto di pochi prevale su quello di molti”, commenta all’Adnkronos la Dirigente ricordando che il liceo è frequentato da 1.750 studenti, mentre gli occupanti sono 350. “Sono arrabbiatissima. Si sono messi in mezzo i sindacati. Ho ricevuto una lettera lunedì ed una diffida ieri dalla Cgil che mi invitava a ritirare la circolare per attività anti sindacale. Ma mi chiedo: quale sarebbe l’interesse del docente? E poi – incalza la preside – oggi in Consiglio d’istituto i ragazzi hanno detto che sono appoggiati dal più grande sindacato di categoria. Ma gli studenti sono lavoratori? Da quando hanno un sindacato?”. “Eppure anche il direttore dell’Usr Lazio, Pinneri, stamattina mi ha garantito: ‘Io la sostengo’. Ma in Italia bisogna arrendersi alla prepotenza della minoranza”
“Le richieste delle povere famiglie, che avendo i figli a casa chiedono la dad, sono legittime, ma chi dovrebbe avere a cuore l’interesse dei ragazzi se ne frega. Vincono 350 studenti su 1.750, obbligano i compagni a stare a casa a non fare niente e mi dicono che i genitori che chiedono la didattica a distanza devono capire che c’è l’occupazione! Parliamone”, prosegue la preside nello sfogo. “Ho una mamma che mi scrive: aiutatemi, mio figlio aveva appena preso il ritmo. Non posso aiutarla. Sono stata attaccata da tutti, salvo che dai genitori. E’ il colmo: si difende il diritto ad un reato piuttosto che uno costituzionalmente garantito come quello allo studio”. In pandemia l’imperatore è nudo? “Proprio così, nudo”.
(di Roberta Lanzara)