La scuola del presente e del futuro non prevede i banchi a rotelle in classe. Eppure questi ‘avveniristici’ scanni monoposto hanno segnato l’assoluta novità della scorsa stagione scolastica, quando la pandemia ha costretto a cercare misure alternative per assicurare la distanza tra un alunno e l’altro.
Da quest’anno i banchi a rotelle vanno in soffitta, o chissà dove, perché le soluzioni adottate dal governo e dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sono altre: “Non sono più segno di questo tempo. E’ una cartolina del passato. I nostri presidi non buttano via niente e i banchi a rotelle li avranno usati. E’ sbagliata l’idea che si potesse usare uno strumento solo per una situazione così complessa. Non boccio i banchi a rotelle ma noi abbiamo fatto altre cose”, ha detto il ministro a L’Aria che tira su La 7.
Mascherine, distanziamento, Green pass obbligatorio per i collaboratori scolastici. Queste le misure in vigore per rendere la scuola, un luogo sicuro. A breve partirà anche una serie di test salivari a tappeto, all’interno di scuole ‘sentinella’, per monitorare l’andamento dei contagi negli istituti: “Abbiamo la grande fortuna di avere il commissario generale Figliuolo grazie al quale abbiamo un numero imponente di vaccinati, ora si andrà alla fase 2, quella del tracciamento: siamo passati al salivare, con la verifica molecolare. Il salivare aveva un indice alto di falsi positivi invece con i controlli molecolari l’accuratezza arriva al 99,9% – spiega Bianchi -. Quindi non solo il tracciamento che lui fa a campione. Sarà a campione il controllo ma poi diventerà diffuso. In poco tempo abbiamo sviluppato anche la piattaforma che permette ai presidi di verificare ogni mattina la situazione di tutti per il controllo del Green pass”.
Il ministro dell’Istruzione vede la scuola del futuro “nazionale, perché i bambini del nostro Paese devono avere tutti le stesse opportunità, al Nord e al Sud, inclusiva, perché si parte dai più fragili e affettuosa perché deve avere l’idea che si vive insieme, in un momento di violenza, in particolare sulle donne, la scuola deve essere questo”, conclude Bianchi.