Le scuole riaprono, una dopo l’altra. C’è chi lo ha già fatto in questa settimana, altre regioni hanno dato il via libera a partire dal 14 settembre, altre aspetteranno ancora. La scuola in ogni caso riparte: con regole nuove, col timore che un test positivo possa far chiudere una classe per diversi giorni, ma con la consapevolezza che questo non debba creare allarmismi.
Ne è convinta la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che in un discorso alla Camera ha invitato tutti a remare nella stessa direzione, senza cedere al richiamo dell’allarme: “Incentiviamo, per il presente e per il futuro, un’alleanza stabile tra scuola e sanità, perché la salute e l’istruzione non possono essere viste come interessi contrapposti. Potranno verificarsi di settimana in settimana, ipotesi di sospensione delle attività didattiche in presenza delle nostre classi. Non vanno creati allarmismi“, ha ribadito.
Ha proseguito la ministra Azzolina: “Le nostre scuole hanno tutti gli strumenti per affrontare ogni criticità, grazie ai tanti strumenti messi in campo nei mesi scorsi. Dalla didattica digitale integrata, a tutti i dispositivi acquistati, fino alla formazione specifica. Abbiamo previsto anche specifiche misure per i genitori, in modo che, in tali casi, non debbano subire conseguenze negative sul lavoro”.
Conclude: “Restiamo sul terreno della dialettica politica. Quella politica che pensa al futuro delle prossime generazioni e non all’immediato, effimero, consenso delle più vicine tornate elettorali”.