“La metà dei candidati non potrà avere un ruolo ma continuerà a essere chiamata come supplente. Quasi in mille idonei, nonostante abbiano superato la prova, saranno esclusi. Più della metà dei posti banditi rimarrà vacante, specie su sostegno, nonostante in 20mila si specializzeranno a giugno. Ancora in migliaia devono fare le suppletiva. E di fronte alle insensate scelte della politica e all’evidenza dei fatti, Anief annuncia per tutti ricorsi in tribunale”. E’ quanto si legge in una nota del sindacato Anief.
Il sindacato attiva azioni legali per tutelare i docenti risultati idonei, che hanno comunque partecipato alla selezione o che intendono partecipare alle prove suppletive, impediti dal Covid. “Il concorso straordinario – spiega Marcello Pacifico presidente Anief – nasceva dall’esigenza per chi l’ha contrattato di salvaguardare il precariato, oggi si rileva un fallimento. Bisogna rispettare quanto scritto nel reclamo collettivo accolto dal Comitato europeo dei diritti sociali presentato da Anief contro lo Stato italiano: ci vuole un canale di reclutamento per soli titoli”.
Mentre coloro che non hanno potuto partecipare alle prove del concorso straordinario, a causa della pandemia da Covid-19, a breve avranno accesso alle prove suppletive a metà maggio, ma soltanto se hanno avuto un procedimento cautelare entro il 16 aprile, grazie anche alle prime pronunce ottenute da Anief, fa scalpore l’analisi dei dati pervenuti dalle prime correzioni delle prove svolte a metà febbraio. Infatti, dalle prime proiezioni, quasi un posto su tre tra quelli banditi rimarrà vacante. Saranno esclusi più di 30 mila candidati che hanno partecipato alle prove, a loro rilevate dopo anni di servizio. Persino gli idonei, in 4 mila, non saranno inclusi nelle graduatorie finale utili per i ruoli, mentre da una parte c’è chi ha presentato domanda e aspetta ancora la riconvocazione per fare la prova perché impedito dal Covid e c’è chi sta per conseguire il titolo di specializzazione su sostegno e rivendica la riapertura dei termini in virtù di una pronuncia che arriverà dalla Consulta.
Il sindacato Anief, per tutelare chi ha diritto a entrare nei ruoli, come ha già ottenuto in tribunale, intende far presentare ricorso al Tar del Lazio per ottenere il superamento del limite dei vincitori rispetto ai 28 mila posti messi a bando per ciascuna regione, per ottenere così la possibilità per tutti gli idonei di essere individuati quali vincitori del concorso per scorrimento delle graduatorie. L’adesione è riservata a coloro che hanno superato la prova concorsuale.
Per coloro che invece non hanno superato la prova selettiva ma hanno comunque partecipato è possibile ugualmente ricorrere per chiedere l’inserimento nelle graduatorie finali che saranno utilizzate laddove esaurite le ex graduatorie permanenti per le immissioni in ruolo, in virtù del rispetto delle norme comunitarie.
Il sindacato ha rilanciato, dopo aver vinto in tribunale, anche ricorsi per coloro che non hanno potuto partecipare alle prove selettive ma che presentato specifica istanza di prove suppletiva causa Covid-19 e per coloro che vogliono partecipare per i posti di sostegno a seguito della pronuncia del Tar Lazio che ha sollevato questione di legittimità costituzionale per chi sta per conseguire il titolo di specializzazione con il Tfa sostegno.