“Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, chiede al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, l’apertura del tavolo urgente previsto dal patto per la scuola. Bisogna assumere in ruolo gli insegnanti dalle graduatorie provinciali per le supplenze per titoli e servizi, dopo aver esaurito le graduatorie dei concorsi e le GaE. Serve una specifica indennità di incarico per i precari con 24 mesi di servizio, la parità di trattamento retributiva e giuridica nel prossimo ccnl, l’adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto”. Sono queste le richieste che il giovane sindacato, di recente divenuto rappresentativo, dopo aver visto accolta dal Comitato europeo dei diritti sociali l’ennesima denuncia sullo sfruttamento del precariato scolastico da parte dello Stato italiano, rivolge al ministro dell’Istruzione.
“Patrizio Bianchi – si legge in una nota del sindacato – si è impegnato con le confederazioni a semplificare l’attuale concorso ordinario ma anche a pensare una fase transitoria per risolvere il problema della supplentite e avere tutti in cattedra già questo 1° settembre. L’accordo di massima è stato raggiunto venerdì scorso con i sindacati. Adesso serve però il via libera di Palazzo Chigi. L’obiettivo è quello di varare un provvedimento che eviti il record delle 250mila supplenze annuali a settembre, anche procedendo a un reclutamento straordinario. Sul lungo periodo il ministro sta operando perché si arrivi a un sistema a regime con concorsi annuali, prevedendo nello stesso Pnrr ‘una revisione finalizzata a poter coprire, con regolarità e stabilità, le cattedre disponibili con insegnanti di ruolo’. Mentre sull’immediato l’esigenza è assumere tra i 60-80mila precari con modalità semplificate e assai diverse dalle attuali”.
“Ad oggi – continua il sindacato – i precari della scuola italiana devono ricorrere in tribunale per vedersi riconosciuti il salario accessorio, la monetizzazione delle ferie, permessi retribuiti, scatti di anzianità, risarcimenti per abuso dei contratti, mensilità estive. E la storia continua anche dopo l’immissione in ruolo con ricorsi per il riconoscimento immediato e per intero di tutto il servizio pre-ruolo, anche di quello prestato nel sistema nazionale di istruzione nei decreti di ricostruzione di carriera, nonché del primo gradino stipendiale riconosciuto fino al 2011, e della temporizzazione nei passaggi di ruolo”.
“Aspettavamo già per ieri – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – una convocazione ora chiediamo che il confronto tra amministrazione e sindacati parta subito in settimana per decidere come gestire questa delicata fase transitoria, semplificare le procedure concorsuali, assumere tutti gli idonei dei concorsi, anche i partecipanti di quello straordinario, il personale educativo e amministrativo, inclusi i facenti funzione dsga, per rispondere così anche al reclamo collettivo presentato dal nostro giovane sindacato e accolto dal Comitato europeo dei diritti sociali. E c’è poco tempo per agire, l’estate è vicina. Per anni abbiamo ricorso ai tribunali per fare giustizia, ora abbiamo la possibilità di cambiare il prossimo contratto, ma la politica deve vincere questa battaglia al di là dei proclami dei partiti e delle divergenze”.
Nel corso dell’incontro sul reclutamento, Anief riproporrà la riapertura delle gae al personale docente abilitato, comprendendo anche i maestri con diploma magistrale e gli insegnanti tecnico-pratici, come pure l’assunzione di tutto il personale idoneo e che ha anche partecipato al concorso straordinario, l’utilizzo per le immissioni in ruolo delle gps, le graduatorie provinciali per le supplenze, aggiornate anche alla terza fascia, in tutti quei casi in cui le gae risultino esaurite. Il giovane sindacato chiederà anche la possibilità di attuare il passaggio di ruolo dei dsga facenti funzione, la conversione in ruolo del rapporto di lavoro di educatori, assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici e un canale riservato per titoli per il personale di religione cattolica che attende l’assunzione da davvero troppi anni.
“Si tratta – spiega – di proposte chiare e semplici, peraltro adottate in passato in condizioni non certo difficili e numericamente critiche come quella che stiamo vivendo. Il doppio canale è una procedura prevista, ancora di più in periodi eccezionali: vanno assolutamente considerati per le assunzioni tutti coloro che hanno conseguito i titoli di studio richiesti ed abbiano almeno 24 mesi di supplenze svolte. Non è possibile, assodato che è discriminante non immettere in ruolo da graduatorie i precari con titoli e servizi, come del resto indicato dalla Commissione europea con la diretta 70 del 1999, continuare a fare finta di nulla. L’accordo con il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi risponde proprio a questo. Per questo obiettivo delle assunzioni immediate, si parla di un investimento iniziale che oscilla fra un milione e 1,3 milioni di euro, così da assumere in ruolo oltre 60 mila docenti, anche 80 mila, la maggior parte dei quali andrebbero a coprire le cattedre vuote del Nord Italia. Su questo punto il Mef sta realizzando le necessarie verifiche, anche sulle coperture economiche. Il sindacato ricorda che non è una sanatoria ma un atto dovuto. E anche l’unico modo per salvare il nuovo anno scolastico”.