“Evitate le occupazioni, è venuto il Governo a trovarvi, io ci sono. Sono qui in modo che la vostra occupazione che non condivido, per quanto riguarda i temi arrivi al Governo”. Così la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia ha esordito rivolgendosi ad una rappresentanza di studenti romani riuniti a Villa Borghese nella prima di una lunga serie di incontri che si susseguiranno in tutta Italia, battezzati dalla sottosegretaria ed i ragazzi a conclusione dello scambio “assemblee del futuro”. Momenti informali che si svolgeranno in parallelo alle attività istituzionali delle consulte degli studenti che “solleciterò affinché siano ascoltate più spesso”.
In una lunga conversazione informale, seduti a terra nella villa romana, la Sottosegretaria ha ascoltato e raccontato agli studenti cosa sta facendo il Governo, a partire dall’istituzione della ‘green community’, “un insieme di soggetti esperti che si è messo a disposizione delle scuole per affiancare i docenti nel piano di Rigenerazione e che sto riaprendo per le numerose richieste di altri esperti a farne parte”, ha annunciato. “Perché non coinvolgere nella community anche gli studenti universitari su temi nuovi, come la transizione energetica”, hanno domandato i ragazzi presentando un articolato progetto che andrebbe a vantaggio, se implementato, dei liceali per quanto riguarda l’orientamento; degli studenti universitari sui crediti formativi e dei docenti di ruolo “non sempre aggiornati su temi nuovi”. Una proposta accolta con interesse dalla sottosegretaria che anche per quanto riguarda gli indirizzi di studio ha affermato: “sono vetusti, ma possono essere migliorati. Facciamolo insieme”. Allo stesso modo sull’insegnamento della storia in cui secondo i ragazzi “gli ultimi 70 anni sono gravemente scoperti”, “ragioniamoci insieme”, ha detto Floridia.
“Vogliamo una scuola a misura di studente, non scollata dai tempi. In cui i pezzi delle parole crociate degli apprendimenti si intersechino più velocemente per avere un senso. A noi non interessa formarci al mondo del lavoro ma alla nostra individualità, in una didattica diversa non frontale”, è intervenuto un rappresentante d’istituto del Righi. “Ma prof e presidi non ci ascoltano”, ha commentato timidamente una ragazza. “Vanno innovati gli approcci educativi attraverso la formazione e l’integrazione con esperti – ha risposto la sottosegretaria – Si è sempre tagliato sulla scuola, era il bancomat. Io sono entrata in politica perché non vedevo investimenti lì dove si forma il pensiero critico. Adesso sono qui con voi”, ha concluso.
(di Roberta Lanzara)