I Medici di Medicina Generale rivestono un ruolo fondamentale nell’assicurare salute ai propri pazienti e, soprattutto, nei programmi di screening oncologici possono dare un qualcosa in più per far sì che i cittadini superino quella forma di astenia nel momento in cui sono invitati a sottoporsi a un controllo sanitario. È con questo spirito che la Asl Roma 6 ha promosso l’evento dal titolo ‘Screening Colon Retto – Mmg’, con l’obiettivo di divulgare, sensibilizzare e coinvolgere proattivamente i Medici di Medicina Generale all’interno del percorso di screening del cancro colon retto.
La presentazione del progetto è stata ospitata ad Albano Laziale nell’aula Magna della Sede Centrale della Asl Roma 6
Screening cancro colon retto, il Comm. della Asl Roma 6: “C’è un qualcosa di diverso, di rivoluzionario con cui stiamo affrontando lo screening al colon retto, uno dei più fastidiosi dal punto di vista psicologico
Un progetto, dunque, che poggia le proprie basi sull’azione di forte prevenzione sul territorio regionale, nato per intercettare forme tumorali ai primissimi stadi. Ad aprire l’incontro, che rappresenta una vera e propria ventata di novità nei programmi di screening del tumore del colon retto, è stato il Commissario straordinario della Asl Roma 6, Francesco Marchitelli: “Teniamo particolarmente agli screening – ha tenuto a precisare – ma c’è un qualcosa di diverso, di rivoluzionario con cui stiamo affrontando lo screening al colon retto, uno dei più fastidiosi dal punto di vista psicologico. Questa volta, però, siamo insieme, perché accanto a noi c’è Federfarma, c’è la medicina generale, che non è un mondo a parte. La pandemia ci ha insegnato che solo insieme potevamo fare molto di più rispetto a quel molto di meno che hai se non fai parte di un’alleanza, un’alleanza di comunità’”
Screening cancro colon retto, il Comm. della Asl Roma 6: “Tutti i professionisti della sanità devono essere pronti a venirsi incontro e a prendere per mano i bisogni del paziente”
“Sulla brochure che presentiamo – ha proseguito Marchitelli – sono scritte parole semplici ma di grande significato: fiducia, informazione, presa in carico e rassicurazione che, insieme, vogliono dire umanizzazione. Crediamo fortemente che essere sempre più insieme renda vero uno dei nostri principi etici, ovvero che la salute è responsabilità individuale e collettiva. Ma se deve essere collettiva – ha quindi precisato il Commissari dell’Asl Roma 6 – tutti i professionisti della sanità devono essere pronti a venirsi incontro e a prendere per mano i bisogni del paziente. Qui lo abbiamo dimostrato e ritengo che questo sia solo l’inizio”.
Screening cancro colon retto, Sigismondi, della Asl Roma 6: “Questa iniziativa non è di tipo economico ma trae origine dal bisogno di esprimere una sanità che tenga conto delle proprie prerogative morali”
A prendere la parola è stato poi il direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl Roma 6, Mariano Sigismondi: “Questa iniziativa- ha tenuto a spiegare – non è di tipo economico ma trae origine dal bisogno di esprimere una sanità che tenga conto delle proprie prerogative morali. Abbiamo infatti registrato in questo territorio un notevole incremento del numero di casi, anche in stadio avanzato, di tumore del colon retto: è per questo che vogliamo che tale malessere che insiste sui nostri concittadini si riduca il più possibile”.
Screening cancro colon retto, il Dir. area chirurgica della Asl Roma 6: “In questi ultimi 30 anni sono stati compiuti notevoli passi avanti:basti pensare che la guarigione ha raggiunto livelli abbastanza elevati”
“Il Pdta del tumore del colon retto – ha poi evidenziato il direttore del Dipartimento dell’Area Chirurgica della Asl Roma 6, Angelo Serao – esiste in questa Azienda dal luglio del 2021, siamo stati i quinti a formularlo nel Lazio. Il carcinoma del colon retto è la seconda patologia oncologica per frequenza in tutti e due i sessi. Ma essendo abbastanza anziano posso dirvi che quando ho iniziato questo lavoro, sul tumore del colon retto c’erano poche armi, fondamentalmente c’era solo la chirurgia. In questi ultimi 30 anni sono stati compiuti notevoli passi avanti: basti pensare che la guarigione ha raggiunto livelli abbastanza elevati. Se comprendiamo tutti i tumori ai vari stadi si arriva al 66% di sopravvivenza a cinque anni per sesso femminile e 65% per sesso maschile. Lo screening, invece, ci permette di arrivare a fare diagnosi in stadi più precoci, in cui la percentuale di sopravvivenza arriva anche al 90%. Se diagnosticato precocemente, dunque, il tumore del colon retto è una malattia che può essere curata‘”
Screening cancro colon retto, il Dir. area chirurgica della Asl Roma 6: “Il nostro augurio è che l’individuazione dei pazienti affetti da tumore del colon retto avvenga il più velocemente possibile”
E le novità riguardano anche le terapie farmacologiche: “I pazienti – ha inoltre dichiarato Serao – possono contare su farmaci che prima non c’erano ma anche il trattamento della malattia in fase avanzata, quella metastatica, negli ultimi anni ci ha permesso di compiere grandi passi avanti, soprattutto nei pazienti con metastasi epatiche e polmonari.
Il 9 luglio del 2021 – ha poi detto rivolto alla platea – il Pdta ha preso in carico 104 pazienti, nel 2022 i pazienti sono stati 182, mentre nel 2023 gli adenocarcinomi del colon retto trattati sono stati 212, di cui il 24% proveniente dal nostro programma di screening, mentre la gran parte di questi tumori che prendiamo in carico sono spesso in uno stadio medio-avanzato. Un numero che corrisponde all’incidenza di questo territorio, dove si registrano tra i 25 e i 35 casi l’anno ogni 100mila abitanti e quello della Asl Roma 6 è un territorio da 570mila abitanti. Il nostro augurio è che l’individuazione dei pazienti affetti da tumore del colon retto avvenga il più velocemente possibile. È dunque fondamentale che l’aderenza agli screening sia più estesa: questo significa dare ai cittadini prospettive migliori in termini di qualità di vita e di sopravvivenza”.
Max