Italia e Grecia, geofisicamente parlando, sono accumunate dal fatto di essere tra le regioni sismiche altamente instabili di tutto il continente europeo, nonché dal fatto essere tormentate costantemente da varie sciagure naturali. Negli ultimi lItalia è stata colpita dal devastante terremoto del Centro Italia, con scosse che si sono ripetute nellagosto del 2016, ad ottobre dello stesso anno e a gennaio 2017. Questultima ha portato alla tragedia dellhotel Rigopiano, in Abruzzo, dove una valanga, probabilmente causata dalle scosse sismiche, ha travolto lo stabile, provocando 29 vittime. Inoltre da registrare nellannovero dei disastri ambientali del nostro Paese vi sono gli incendi, la maggior parte dei quali di origine dolosa, che ogni anno distruggono centinaia e centinaia di ettari di vegetazione. Neanche la Grecia, però, non è da meno: basta ricordare questestate il terribile incendio che ha interessato la zona del Peloponneso, distruggendo diverse strutture turistiche. Le catastrofi ambientali vanno ad incidere su Paesi economicamente fragili, come lo sono i due Stati sopramenzionati. Ma ciò che accomuna Grecia e Italia non è tanto lentità dei disastri naturali, tanto che a dividere due nazioni non confinanti vi è un mare di mezzo. Precisamente lo Jonio dove, ciò che può accadere in zona greca, a ripercussioni anche sulla parte italiana. È ciò che avvenuto laltra notte quando un violento sciame sismico, di magnitudo 6.8, si è riversato nello Jonio, avendo come epicentro Zacinto, in Grecia. A dare notizia dellevento è stato il servizio geologico Usa. Il terremoto si è allungato anche in Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia dove gli abitanti sono stati colti impreparati e ha fatto ballare il terreno su una fetta rilevante del Mediterraneo centrale. È stato anche diramato un allarme onda anomala nel mar Jonio e nel basso Adriatico. La scossa è stata analizzata alle 00.54 e si trovava ad una depressione di 10 km. Leco si è risentito addirittura fino in Campania, che è bagnato dal Tirreno, con alcune segnalazioni provenienti da Napoli. E anche nella provincia di Ragusa. Molte le segnalazioni al 118 di cittadini spaventati, in particolare per chi abitavi nei piani alti di alcuni stabili. LIngv informa che “è stata diramata unallerta tsunami per la Grecia. Per le coste di Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia (Ionio) lallerta è arancio: possibili variazioni del livello del mare inferiori a 1 metro. Si consiglia di stare lontani da coste e spiagge”. Nei momenti successivi alla scossa, lallarme si è prolungato anche sui social network. In migliaia le richieste dei cittadini che hanno sentito il sisma, dalla Sicilia alla Basilicata, dalla Calabria alla Puglia e persino dalla Campania. “La cosa più terrificante è che sembrava non finire”, secondo quanto raccontato da un utente Twitter. Numerosi utenti della app Rilevatore Terremoto (Sismoalert) hanno segnalato la scosa a 6km da Catania. Anche lanno scorso, verso settembre, una scossa di magnitudo 6.7 era stava avvertita sempre in Grecia, ma nella zona del Mar Egeo, interessando anche parte della Puglia e della Calabria.