Un laboratorio clandestino di abbigliamento contraffatto è stato scoperto a Teramo dalla Guardia di Finanza. Nel corso dell’operazione, sono stati sequestrati numerosi articoli, tra cui magliette, felpe, pantaloni, borse, marsupi e scarpe recanti marchi falsi come Prada, Gucci, Chanel, Burberry, Liu-Jo, e Nike. Tra gli strumenti sequestrati figura una pressa a trasferimento termico, utilizzata per applicare i marchi contraffatti sugli indumenti tramite speciali matrici. Le indagini hanno portato inoltre alla scoperta di un magazzino a Pescara, dove era stoccata altra merce contraffatta e attrezzature per la falsificazione. Un cittadino senegalese, già noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato per commercio di prodotti con marchi contraffatti e ricettazione.
All’interno del laboratorio, situato in una zona residenziale, gli agenti hanno trovato una vasta gamma di capi di abbigliamento falsi, tra cui maglie, felpe, pantaloni, borse, marsupi e scarpe. Questi articoli riportavano falsi loghi di noti marchi di lusso come Prada, Gucci, Chanel, Burberry, Liu-Jo e marchi sportivi come Nike. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato anche una pressa a trasferimento termico, un macchinario usato per imprimere i marchi sui vestiti, utilizzando matrici specificamente create per questo scopo.
Aggiornamento ore 8.00
Le indagini si sono estese anche a Pescara, dove è stato scoperto un deposito contenente ulteriori capi di abbigliamento falsi. In un appartamento, le forze dell’ordine hanno rinvenuto una seconda pressa a caldo e oltre 2.000 matrici pronte per essere utilizzate su abiti ancora da contraffare. Il deposito fungeva da base operativa per l’immagazzinamento e la distribuzione della merce contraffatta. Grazie alle attrezzature sequestrate, l’organizzazione poteva produrre falsi in serie, immettendo sul mercato prodotti che avrebbero potuto ingannare i consumatori e arrecare danni economici ai marchi originali.
Aggiornamento ore 8.30
La Guardia di Finanza ha denunciato un cittadino senegalese, già conosciuto alle autorità per reati simili, per i reati di introduzione e commercio di prodotti con marchi falsi e per ricettazione. Le indagini hanno rivelato che l’uomo aveva un ruolo centrale nell’organizzazione, gestendo sia la produzione che la distribuzione degli articoli falsificati. La merce contraffatta, se immessa sul mercato, avrebbe potuto fruttare significativi profitti illeciti, stimati intorno ai 25.000 euro solo nel 2024. Il sequestro ha rappresentato un colpo significativo per l’organizzazione, impedendo la diffusione di prodotti contraffatti.
Aggiornamento ore 9.00