Il ministro Lamorgese nel mirino di Matteo Salvini e il sottosegretario leghista Durigon in quello di Enrico Letta. E’ scontro a margine del Meeting di Rimini fra il leader del Carroccio e quello del Pd.
“Le critiche a Lamorgese non arrivano da Salvini ma dai numeri e la matematica non è un’opinione. Più di mille morti nel Mediterraneo sono il segno della bocciatura l’operato del ministro dell’Interno: ma come occupa il suo tempo Lamorgese?”, ha infatti spiegato Salvini, bocciando l’azione della titolare del Viminale a proposito del tema migranti. “E’ necessario pensare a un cambio – chiede il leghista -, il ministro deve fare le cose che non ha ancora cominciato a fare. Davanti all’ipotesi di recrudescenza terroristica con i talebani in Afghanistan, noi non riusciamo a fronteggiare un rave a Viterbo…”.
Pronta la replica di Letta: “Le critiche nei confronti della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, sia da partiti di opposizione e da alcuni partiti di governo, sono pretestuose, legate all’instaurazione di un clima di sfiducia sul tema migranti, a scopo elettorale: noi difenderemo Lamorgese”. Rispetto alla posizione espressa all’interno del governo dalla Lega, Letta osserva: “E’ evidente che come Partito democratico siamo alternativi alla Lega. Ma faremo del nostro meglio per vivere questa alleanza di governo nel massimo rispetto degli alleati ma anche dei nostri valori. Il Pd vuole che il governo Draghi duri fino ad aprile 2023, ovvero fino al termine naturale della legislatura e noi daremo il massimo”.
“Confermo la richiesta di dimissioni dal governo di Durigon”, rilancia quindi il segretario del Pd ribadendo la posizione dei democratici sul sottosegretario leghista, a margine del suo intervento al Meeting di Rimini. “La sua figura è incompatibile come lo è per la nostra Costituzione l’apologia di fascismo: la presenza di Durigon in questo governo è una vicenda che deve essere risolta”, sottolinea Letta, confermando al tempo stesso l’impegno del Pd sui temi dello ius soli e sul ddl Zan.
A letta replica quindi il leader del Carroccio: “Noi siamo per risolvere i problemi e non per crearli, siamo per spegnere le polemiche e non per alimentarle: con Durigon ragioneremo su cosa sia più utile fare”, spiega Salvini, che aggiunge: “Le polemiche sul fascismo appartengono alla Storia, e al vertice con Draghi non abbiamo parlato di Durigon ma di pensioni, di quota 100, di flat tax, di emergenza incendi… Fascismo e comunismo sono stati superati dalla Storia e con Durigon sono al lavoro su tanti temi. Ripeto: valuteremo serenamente cosa sia più utile fare per lui e per il Governo”.