POLITICA

Scontro Conte-Meloni: richiesta di un giurì d’onore sulla questione Mes

L’ex primo ministro italiano Giuseppe Conte ha sollevato un nuovo capitolo nello scontro politico sul Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità), chiedendo la creazione di un giurì d’onore per valutare le parole della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, pronunciate alla Camera. Conte accusa Meloni di aver pronunciato “menzogne denigratorie” riguardo all’approvazione del Mes durante il suo mandato.

Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha avviato le verifiche formali per valutare se ci sono basi per attivare il giurì d’onore, un organo che determina se un intervento in Parlamento abbia leduto l’onorabilità di un deputato. Il regolamento di Montecitorio prevede che, quando un deputato è accusato di fatti che ledono la sua onorabilità, può richiedere la nomina di una commissione per valutarne la fondatezza.

Il giurì d’onore, se attivato, avrà il compito di valutare gli interventi dei parlamentari e stabilire se siano stati lesivi delle regole. Tuttavia, non avrà il potere di impostare sanzioni disciplinari. Una volta concluso il suo lavoro, il giurì comunicherà la sua valutazione alla Camera senza un dibattito o una votazione.

La formazione del giurì sarà una questione cruciale, solitamente composto da membri dell’Ufficio di presidenza che non facciano parte dei gruppi coinvolti nella disputa. L’obiettivo è garantire un’analisi imparziale della questione. La disputa sull’istituzione del Mes resta bloccata, e non è chiaro quando la maggioranza intenda affrontarla. Fontana ha ribadito l’intenzione di rispettare il calendario della Camera, che prevede il Mes per dicembre. Tuttavia, il dibattito politico è temporaneamente in pausa, con la manovra che monopolizzerà l’attenzione dei deputati dopo le festività natalizie. La richiesta di Conte di istituire un giurì ha suscitato risposte principalmente dal centro e centrodestra, mentre l’opposizione ha espresso scetticismo sulla mossa.