Lo scontrino elettronico diventa obbligatorio con il nuovo anno. Dal 2020 tutti i commercianti con partita Iva sono tenuti quindi all’emissione del documento, a prescindere dal volume di affari. Cambia tutto quindi per chi è nel commercio e anche per i semplici acquirenti che non riceveranno più lo scontrino di carta.
Lo scontrino elettronico rimpiazza ricevute e scontrini cartacei, quindi, e funziona grazie a un registratore telematico collegato con il sistema dell’Agenzia delle Entrate. Mentre prima questo strumento era dovuto soltanto dagli alti fatturanti, ovvero coloro che superavano la soglia dei 400.000 euro, adesso riguarda tutti i commercianti anche si ci sono alcune categorie che saranno esonerate.
Scontrino elettronico: categorie esonerate, sanzioni, casi particolari, moratoria
Gli esonerati dall’emissione dello scontrino elettronico sono coloro che effettuano operazioni “marginali”, di chi lavora nel trasporto pubblico di persone e veicoli, dei venditori di prodotti agricoli, degli edicolanti, dei tabaccai e chi offre servizi di telecomunicazione e radiodiffusione. Tutte le altre categorie fino allo scorso anno esonerate, invece, dal 2020 sono obbligate a emettere lo scontrino elettronico.
Le sanzioni per chi non si regola con le leggi sullo scontrino elettronico sono piuttosto severe. Si parla del 100% dell’imposta relativa all’importo non documentato, con minimo minimo di legge 500 euro, ma anche della sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività. Queste misure avvengono in caso di recidiva, oppure se in un periodo di cinque anni, vengono contestate 4 diverse violazioni.
Esiste però una moratoria di sei mesi, quindi fino al 30 giugno, nel caso in cui non si disponga del nuovo registratore di cassa, anche se si tratterà di casi residuali. Con l’avvento dello scontrino elettronico si dice addio anche al registro dei corrispettivi: non sarà più necessario, infatti, registrare le operazioni giornalmente.