Mentre la Procura di Bergamo indaga, con 17 personalità sotto la lente per epidemia colposa e altri gravissimi reati, tra cui: Conte, Speranza, Fontana, Gallera e tutta la prima fila dei tecnici della gestione Covid nel 2020, sulle pagine del magazine MOW (mowmag.com) Gianluigi Paragone, uno dei più accesi esponenti politici dell’allora fronte ‘No Greepass’, e ‘No Vax’ in Italia, commenta a chiare lettere: “Scontano la loro arroganza”.
Il forte sospetto che grava sui tecnici e sui politici al centro dell’indagine lombarda è di non aver chiuso la Val Seriana, anche tristemente nota come la “Wuhan italiana” fin dal 27 marzo di quell’anno, ma anche di aver omesso l’applicazione del Piano nazionale anti-pandemico, benché fosse vecchio di anni. Secondo Gianluigi Paragone, che ha rappresentato buona parte del dissenso politico verso il Greenpass e l’obbligo vaccinale in Italia, la sentenza politica è già molto evidente agli occhi dell’opinione pubblica. Mentre è diverso l’iter che attende la vicenda sul piano strettamente giudiziario: “Lo stadio dell’inchiesta è ancora delicato: sono indagati, ma ancora non è stato formulato alcun capo d’accusa”.
Nell’intervista sul magazine lifeestyle di AM Network, il leader di Italexit affronta anche l’attuale crisi bellica in Europa e ricorda che l’unico oggi ad avere “una visione politica” è Silvio Berlusconi, infatti Paragone ritiene che nel 2011 sarebbe caduto “perché gli Americani non gradivano la vicinanza a Putin”.
Mentre sulla nuova leader Elly Schlein del Pd, il leader di Italexit evidenzia in modo serafico: “Ha vinto le primarie, ma il partito non è con lei”.
Max