“Quante parole Onorevole Minniti, quante sfumature tirate in ballo per non dire né sì né no. Rispetto alla Libia lei dice di avere sempre trattato con rappresentanti istituzionali, come Sarraj. I capi, del resto, parlano solo coi capi. Ma il trafficante di esseri umani e criminale internazionale Bija è stato per almeno tre anni a capo della cosiddetta guardia costiera libica costruita dal memorandum che lei ha ideato e negoziato. Grazie a quel memorandum decine di migliaia di persone sono state catturate mentre fuggivano dall’inferno e riportare indietro alle torture o alla morte”. Così, conversando con l’Adnkronos, Alessandra Sciurba, docente dell’Università di Palermo che per molti anni ha guidato le missioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, commenta le parole dell’ex ministro Marco Minniti in una intervista a La Stampa. Minniti dice, tra le altre cose, di non “avere mai criminalizzato le Ong” e di “non avere mai chiuso i porti”.
“Dica a loro che però, grazie a lei, i centri in cui questo è avvenuto e continua ad avvenire sono stati ispezionati dall’Onu. Ne saranno certamente felici. Lei sa, Onorevole Minniti, che il sistema che lei ha costruito è incompatibile con il diritto internazionale e con la nostra costituzione – dice ancora Sciurba, autrice del libro ‘Salvarsi insieme- Storia di una barca a vela sulla rotta dell’umanità’ – Lei sa che il nostro paese ha di fatto pagato con centinaia di migliaia di euro stupratori e trafficanti per violare i principi del nostro stato di diritto. Indirettamente, certo, perché lei è più intelligente di chi l’ha preceduta e di chi è venuto dopo di lei”.
Nel luglio 2019 Alessandra Sciurba era salita a bordo della nave Alex, l’unica barca rimasta a disposizione della Ong, perché la Mare Jonio era già stata confiscata dopo un soccorso nelle acque internazionali. Il suo libro è nato proprio dopo questa esperienza in mare. La vicenda raccontata in ‘Salvarsi insieme’ è soprattutto un incontro: quello con 59 persone. “Penso che abbia cambiato la vita di tutto l’equipaggio e anche un po’ la loro, che abbiamo potuto soccorrere”, ha sempre raccontato Sciurba sul libro.
“E proprio per questo non ha mai chiuso i porti, come dichiara, perché queste politiche urlate sono alla fine inefficaci, mentre il suo lavoro di criminalizzazione del soccorso in mare è stato molto più sottile e insidioso – prosegue ancora Alessandra Sciurba che si rivolge direttamente all’ex ministro Marco Minniti che oggi è in Leonardo – Da lei inizia tutto, Onorevole Minniti, da lei inizia la filosofia del “male minore”, della realpolitik che stritola vite e diritti. Chiede quale alternativa ci sarebbe stata? Aprire canali di ingresso legali e corridori umanitari veri per sgominare le reti di trafficanti togliendo loro ogni possibilità di lucro, ad esempio, invece di favorirle”.
“Significava certo rifondare la nostra politica interna e internazionale su nuove priorità. E invece l’Italia resta il paese che fornisce armi all’Egitto mentre Patrick Zaki continua ad essere incarcerato e la giustizia per la famiglia Regeni è sempre più un miraggio, il paese delle indagini contro la solidarietà invece che contro i trafficanti di esseri umani, il paese che intercetta giornalisti e avvocati nell’esercizio della loro professione invece che occuparsi dei problemi reali della gente. – dice Alessandra Sciurba – Non dipende dalla politica, dice lei. In Italia c’è la separazione dei poteri. Vero. Ma se la politica non ha più un limite nei diritti fondamentali e nelle garanzie costituzionali, se questo è l’esempio dato, pensa davvero che il resto del sistema possa continuare a reggere?”.