(Adnkronos) – “Per Luigi è stato sicuramente un momento molto difficile, è stato l’anima del Movimento”. Antonio Cassese, insegnante in pensione di Storia e Filosofia, parla così all’Adnkronos dell’addio al Movimento 5 Stelle del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, suo ex studente al Liceo classico Imbriani di Pomigliano d’Arco (Napoli). “A mio parere ha compiuto un passo avanti nel suo percorso. Ora deve definire meglio i suoi orizzonti, avendo sempre come stella polare l’amore per il Paese”. Nella sua autobiografia ‘Un amore chiamato politica’, Di Maio ha definito il professore Cassese “a tutti gli effetti il mio primo mentore”. I due hanno continuato a sentirsi spesso anche dopo il liceo e Cassese ha seguito con interesse il percorso politico di Di Maio, compresa la svolta consumata ieri con l’addio al Movimento 5 Stelle e la nascita del gruppo parlamentare ‘Insieme per il futuro’.
Un passo inevitabile, secondo il professor Cassese: “Da ministro – spiega – era stato sfiduciato dal suo stesso partito. Questa è stata una cosa molto grave da parte di Conte, che non mi aspettavo. Dopotutto se Conte ha acquisito un ruolo nella politica italiana lo deve proprio a Luigi. Per lui dev’essere stato un momento difficile, avrebbe dovuto insistere sul fatto che un partito non può stare al Governo e sfiduciare un proprio ministro, avrebbe dovuto mettere in evidenza che la sua scelta, e la scelta di chi lo ha seguito, era dettata innanzitutto da questa presa di posizione di Conte”.
Intanto con il nuovo gruppo parlamentare si apre una nuova fase nel percorso politico di Di Maio, che il suo professore del liceo e “mentore” accoglie con favore. “Gli ho mandato un messaggio – racconta – gli ho scritto: ‘Ora si tratta di definire meglio i tuoi orizzonti’. Adesso Luigi deve fare una scelta di campo ben precisa”. Su quale sia, Cassese ha le idee chiare: “Gli suggerirei di entrare nell’area molto grande che vuole fare Letta, il campo largo. Bisogna creare un’area credibile che abbia a cuore certi valori e abbia l’interesse a fare qualcosa per il Paese. Questo è il punto – sottolinea il professore – l’amore non dev’essere solo per la politica in quanto tale, ma è innanzitutto l’amore per il Paese. E’ questa la stella polare che deve guidare Luigi e lui può farlo, è sempre stato caparbio, anche da alunno quando si impegnava ha sempre raggiunto il suo scopo. E’ uno molto determinato, ma deve avere un orizzonte preciso. Bisogna voler cambiare la storia del Paese, bisogna avere il sogno di cambiare il mondo”.