Susanna Camusso è apparsa alquanto irritatra intervenendo ad una trasmissione televisiva ha detto: “Abbiamo appreso dai tg della precettazione” dei lavoratori del comparto ferroviario. “Si tratta di atti unilaterali che alzano i toni”., il segretario Cgil, ha inoltre sottolineato che “quando si parla di responsabilità qualcuno dovrebbe ragionare sui suoi comportamenti”. “Abbiamo avuto notizia della precettazione dei ferrovieri a mezzo stampa ieri; attualmente non abbiamo ricevuto alcuna convocazione o comunicazione formale da parte del Ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi”. E’ quanto si legge in una nota del segretario Uilt, Claudio Tarlazzi, secondo il quale “la formalizzazione della precettazione costituirebbe un modo inconsueto e senza precedenti di limitare il diritto allo sciopero dei cittadini costituzionalmente garantito e nell’ambito di uno sciopero generale”. “Il Paese ha bisogno di fabbriche aperte, non occupate e la Cisl non si sente affatto isolata: lo ha detto Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, a margine di un convegno a Monfalcone, commentando lo sciopero generale di domani di Cgil e Uil. “Un sindacato che ha quattro milioni di iscritti – ha aggiunto Furlan – non può sentirsi isolato”. A latere delle discussioni sullo sciopero generale è intervenuto il responsabile dei Settori pubblici della Cgil Nazionale, Michele Gentile facendo allarmanti dichiarazioni sul settore da lui rappresentato: “Si sta mettendo a rischio il posto di lavoro di 50 mila dipendenti delle province e di altrettanti delle società partecipate, senza parlare della continuità dei servizi relativi alla edilizia e alla sicurezza degli istituti scolastici, al trasporto, alla viabilità e ai servizi ambientali, gravemente falcidiati dagli ennesimi tagli lineari alla spesa”. “Lo sciopero generale è una buona notizia per il Paese: vuol dire che c’è un’Italia che non è rassegnata e non accetta di vivere la perdita dei diritti oltre a quella del reddito”. Lo ha detto il leader di Sel e presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, parlando nella Fiera del Levante di Bari con i giornalisti,a margine di un incontro. “C’è un’Italia – ha detto – che pensa che il lavoro non può essere considerato merce tra le merci,ma che debba essere accompagnato da diritti fondamentali”.