“La scuola è in ginocchio: la pandemia ha fatto scoppiare i problemi che la scuola subisce da anni. Oggi manifestiamo in tutto il Paese perché vogliamo che il governo e la ministra ci ascoltino per costruire un piano di ripartenza in sicurezza ed in presenza dando una prospettiva chiara di innovazione radicale della scuola”
Eccolo Stefano Persona, dell’Unione degli studenti, mentre ‘marcia’ al fianco di moltissimi altri suoi coetanei, per protestare contro gli evidenti ritardi che, così come altre mancanze, hanno contraddistinto questo tormentato inizio dell’anno scolastico.
Sebbene la maggior parte di essi aveva già ‘sfilato ‘ieri sotto Montecitorio – sfidando una pioggia battente – tuttavia anche oggi moltissimi docenti (così come altrettanti genitori), hanno deciso di manifestare accanto ai giovani, ‘Per una Scuola migliore’, lungo le vie cittadine di Genova, Perugia, Roma, l’Aquila, Napoli, e Siracusa.
Gli studenti: “Vogliamo che la riapertura del Paese inizi dall’istruzione”
Come è poi tornato poi a spiegare il leader dell’Unione Studenti, “I primi giorni di scuola sono stati un banco di prova sconvolgente: trasporti insufficienti, lavori di edilizia mai partiti, organico mancante e didattica a distanza. Il 13% degli studenti ha abbandonato gli studi durante il lockdown e ora serve un cambio di passo forte per rispondere ai tassi di dispersione scolastica e povertà educativa in aumento. Il governo deve investire sulla scuola pubblica: i 209 miliardi del Recovery Fund devono servire per costruire insieme un nuovo modello di scuola che possa garantire il diritto allo studio e la gratuità durante la crisi economica che stiamo vivendo”.
Gli Studenti: “Domani saremo a Roma tutti sinsieme, con i docenti ed i genitori”
E dunque, rimarcare “Domani saremo a Roma con Priorità alla scuola, docenti e genitori, uniti per dare un messaggio forte: vogliamo che la riapertura del Paese inizi dall’istruzione e la ricerca per non lasciare indietro nessuno e costruire una società più giusta, che abbatta le disuguaglianze. Siamo studentesse e studenti, la generazione più povera dal dopoguerra, ci mobiliteremo fino a quando non saremo ascoltati e potremo decidere sul nostro futuro!”.
Gli universitari: “Con il Recovery recuperiamo il gap degli atenei e rendiamo gratuiti”
Dal canto suo la coordinatrice degli universitari, Camilla Guarino, spiega che “Come studenti universitari oggi ci attiviamo negli atenei e nelle piazze delle nostre città insieme agli studenti medi, verso la manifestazione del 26 settembre alla quale anche l’unèçiversità sarà presente. Nei nostri atenei esistono ancora molti problemi: al distanziamento che riduce la partecipazione in presenza alle lezioni si aggiungono i problemi legati all’accessibilità agli studi per studenti e studentesse. Per questo oggi occorre rendere l’istruzione e l’università completamente gratuite, attraverso le risorse del Recovery Fund”.
Ovviamente, giunti davanti a Montecitorio, oltre alla musica, ciò che si è sentito scandire nitidamente, sono stati gli slogan contro la ministra dell’Istruzione, Luciana Azzolina.
Max