I sindacati ricorrono alla protesta per dire no ai tagli sul lavoro e al rischio spezzatino Alitalia. E per chiedere che la vertenza trovi finalmente una soluzione: dopo due anni e sette mesi di amministrazione straordinaria e la spesa di 1,3 miliardi di soldi pubblici.
Lo sciopero della giornata del 13 dicembre è stato indetto dai sindacati FIT CISL, FIT CGIL e UILT e UGL (in presidio dalle 10 a Fiumicino, Linate e Malpensa) per far fronte alla crisi del settore aereo attraverso la richiesta di un nuovo piano industriale. La nomina del super commissario unico Giuseppe Leogrande, non ancora ufficializzata dal Mise, non ha soddisfatto i sindacati, che invocano che le scelte compiute dalla compagnia non gravino sulla testa dei lavoratori e su di loro. La protesta coinvolge piloti, assistenti di volo e personale di terra di Alitalia e Air Italy.
Sciopero Alitalia: voli cancellati e fasce garantite
Sono rispettate le rotte nelle fasce garantite 7-10 e 18-21. La compagnia ha cancellato alcuni voli nella serata del 12 dicembre e nella mattinata del 14. È stato però attivato un piano straordinario per limitare i disagi dei passeggeri, ai quali è comunque garantito, in caso di modifica o cancellazione del volo, la possibilità di cambiare la prenotazione senza alcuna penale o richiedere il rimborso del biglietto.
È critica la situazione che Leogrande dovrà affrontare. “Riorganizzare ed efficientare” la compagnia con lo scopo di renderla allettante sul mercato. Poi l’apertura ad un controllo straniero dice la ministra delle infrastrutture e trasporti, Paola De Micheli, ospite della trasmissione Porta a Porta su Rai Uno, strizzando l’occhio a Delta o Lufthansa. Che però aveva chiesto cinquemila esuberi. E molto dipenderà dai negoziati tra sindacati e governo.
Mario Bonito