Se i lavoratori dei servizi pubblici essenziali scioperano, a pagare le conseguenze potrebbero essere i dirigenti degli enti locali e delle municipalizzate. Lo hanno deciso la Commissione di Garanzia sugli scioperi e la Corte dei Conti, che in caso di inerzia o incompetenza da parte di sindaci, assessori e dirigenti responsabili del servizio pubblico, potrebbero perseguirli per danno erariale.
«Si tratta di un passo di grande importanza poiché viene chiarito per la prima volta che, nella filiera degli appalti pubblici di servizi, gli scioperi e il danno alla collettività che ne consegue possono essere imputati a precise responsabilità delle amministrazioni locali», scrivono la Commissione di Garanzia sugli scioperi e la Corte dei Conti in una nota congiunta.
Secondo la Commissione di Garanzia sugli scioperi, infatti, negli ultimi anni il 92% degli scioperi è stato causato dall’esasperazione dei lavoratori, che da mesi non ricevevano lo stipendio. Da oggi se l’amministrazione comunale non saprà dare una risposta convincente al perché non sia riuscita a pagare il dovuto alle aziende appaltate, sarà perseguita per lesione all’interesse pubblico.
Spetterà poi alla Corte dei Conti, dopo le dovute verifiche, decidere se procedere con la contestazione del danno erariale. I dirigenti e gli enti locali dovranno dimostrare di aver fatto tutto il possibile e da oggi anche le ‘cattive pratiche’ che causano disagi ai lavoratori e alle aziende saranno sanzionate.