Da alcuni esperimenti sui topi riportati da Psychology Today, emerge una ipotetica novità clinica che già fa discutere: si tratterebbe di un vaccino contro lo stress. Ma è davvero così?
Se ne parla da tanto, forse, secondo alcuni, da tutta una vita. Il “vaccino contro lo stress” a lungo è rimasto un sogno, una chimera, una teoria astratta degna dei volumi di fantascienza. Eppure qualcosa potrebbe cambiare.
Vaccino contro lo stress: la svolta, forse, nei batteri della sporcizia
E clamorosamente il vaccino contro lo stress potrebbe essere tirato fuori da uno degli ‘humus’ più incredibili e insospettabili: secondo alcuni test e esperimenti, infatti, potrebbe venire fuori niente di meno che dai batteri che vivono nella sporcizia. Ma è tutto vero?
Si tratta, al momento, di una teoria di Christopher Lowry, professore di fisiologia presso l’Università del Colorado Boulder e del suo gruppo di ricerca. Questa equipe nel 2018 ha pubblicato uno studio in base al quale il Mycobacterium vaccae – questo il nome scientifico del “batterio dello sporco” – sarebbe addirittura in grado di diminuire il carico di stress nei topi.
E sì sa, dai topi all’uomo, il passo è breve. Non a caso tra le due specie vi è circa il 70% di DNA comune e non a caso i topi sono le ‘cavie’ principali attorno a cui si costruiscono tanti esperimenti.
Secondo quanto indicato da Psychology Today, i ricercatori hanno iniettato il Mycobacterium vaccae nei topi prima di esporli a un evento stressante. Hanno notato così che tramite il trattamento erano in grado di controllare e ridurre sensibilmente il disturbo da stress post-traumatico (PTSD).
Lowry ha dunque chiarito come il suo studio abbia portato a isolare un acido grasso (noto anche come lipide) nel batterio che pare sia responsabile degli effetti: per poi arrivare a sintetizzare il lipide. “Sapevamo che funzionava, ma non sapevamo perché”, ha detto Lowry. “Questo nuovo studio aiuta a chiarirlo.”
Ma funziona davvero? E dai topi all’uomo, cosa cambierebbe? Cosa comporterebbe per la vita degli uomini?
Il cammino è ancora lungo tortuoso e avvolto da ombre. Certo, anche ammesso che globalmente, scientificamente il trattamento funzioni per tutti i topi, andrebbe visto come e se una sperimentazione umana produrrebbe effetti sostanziali e utili senza nocività collaterali.
trasformare il sogno di un vaccino anti-stress in un vero rimedio sembrava fantascienza fino a ieri. Ma immaginare che il noto lipide possa diventare il punto chiave per lo sviluppo di farmaci in grado di trattare il PTSD resta, di fatto, una sfida assolutamente avvincente.