(Adnkronos) – La famiglia di Michael Schumacher sta valutando un’azione legale contro la rivista ‘Die Aktuelle’ che ha pubblicato una “intervista” generata dall’intelligenza artificiale con l’ex pilota di Formula 1. Dal giorno del terribile incidente sulle piste da sci, nel dicembre 2013, il sette volte campione del mondo non è più stato visto in pubblico e la famiglia non ha mai rilasciato dichiarazioni sulle reali condizioni di Schumi.
Ma nei giorni scorsi il settimanale tedesco ha pubblicato un numero con Michael Schumacher sorridente in copertina e il titolo: “La prima intervista” evidenziando anche le parole “esclusiva mondiale”, per attirare di più gli utenti alla lettura. Solo più in basso, in caratteri molto più piccoli, si spiegava che le dichiarazioni riportate erano state prodotte dall’intelligenza artificiale.
L’intervista, è stata infatti realizzata attraverso character.ai, un’applicazione che è stata in grado di riprendere quelle poche dichiarazioni pubbliche che la moglie Corinna e il figlio Mick hanno rilasciato in questi anni, dopo il tragico incidente. Ne sono scaturiti dei veri e propri botta e risposta tra l’intervistatore e il finto Schumacher che rispondeva a domande tipo “Come stai oggi?” oppure “Come ti sei sentito dopo il grave incidente subito nel 2013?”, con risposte fasulle come: “La mia vita è completamente cambiata”, “Mia moglie e i miei figli sono stati una benedizione per me e senza di loro non ce l’avrei fatta. Mi sostengono e stanno fermamente al mio fianco”.
Die Aktuelle cita solo sul finale l’uso di Character.ai: “Sarà stato veramente Schumacher a rispondere o una piattaforma di Intelligenza Artificiale? Le risposte sembrano ingannevolmente reali! Troppo bello per essere vero?”.
Secondo Espn, che ha contattato un portavoce della famiglia, questa è intenzionata a “intraprendere un’azione legale” contro il settimanale, non nuovo a finte rivelazioni sul sette volte campione del mondo di F1 e sulla moglie Corinne.
In un documentario Netflix del 2021, la moglie di Schumacher aveva dichiarato: “Viviamo insieme a casa. Facciamo terapia. Facciamo tutto il possibile per far stare meglio Michael e per assicurarci che sia a suo agio, e per fargli semplicemente sentire la vicinanza della famiglia. Stiamo cercando di andare avanti come una famiglia, come piaceva a Michael, e stiamo andando avanti con le nostre vite. Il privato è privato. Per me è molto importante che possa continuare a godersi la sua vita privata il più possibile. Michael ci ha sempre protetti e ora lo stiamo proteggendo noi”.