(Adnkronos) – Elly Schlein batte sulla Sanità e “le drammatiche difficoltà degli ospedali dovute alla carenza di personale”. Questo l’argomento su cui interrogherà oggi Giorgia Meloni alla Camera al premier time. Tema concreto, vicino alla vita quotidiana dei cittadini e su cui si addensano ulteriori rischi con l’autonomia differenziata di Calderoli. E tema di campagna elettorale. Schlein intende farne uno dei punti cardine della campagna dei prossimi mesi, insieme al carovita, e i dem stanno infatti organizzando una serie di tappe ad hoc con incontri con il personale del settore, un tour nel mondo della Sanità.
Se la campagna elettorale è già nelle cose, mancano, però, le decisioni ‘clou’ sulle candidature alle europee, ovvero quella di Schlein e ovviamente di Meloni. E sulle amministrative. Qui molte sono le partite ancora aperte. “Con Elly ci sentiamo spesso. Ci confrontiamo su tanti temi, anche sulla situazione sui territori”, dice Giuseppe Conte ai cronisti alla Camera, mettendo agli atti che il confronto con il Pd è aperto. Con quale esito, si vedrà.
Dal Piemonte alla Basilicata, passando per comuni di peso al voto, la partita è aperta. In Sardegna e Abruzzo, dove si vota rispettivamente a febbraio e a marzo, i giochi sono chiusi e vedono Pd e M5S sostenere gli stessi candidati. Le altre due regioni – Piemonte e Basilicata – potrebbero andare al voto a giugno, nell’election day con le europee per cui è atteso il decreto del governo. Se fosse così, ci sarebbe ancora un po’ di tempo per lavorare. ‘Testando’ anche la riuscita o meno dell’alleanza in Sardegna. Ovviamente ogni territorio è una storia a sé, ma un successo elettorale darebbe una spinta inevitabile a chiudere accordi anche in altre realtà al voto.
Anche in Basilicata i negoziati sono in corso. Il Pd era partito con decisione, indicando come candidato il ‘civico’ Angelo Chiorazzo, alla guida della coalizione Basilicata Casa Comune cui, però, non ha aderito il M5s. Di qui la proposta dem di primarie. “Noi non possiamo accettare le primarie, anche perché sarebbero un precedente. Poi il Pd comincerebbe a chiederle dappertutto anche dove stiamo chiudendo o abbiamo chiuso”, osserva un parlamentare M5S confermando che comunque il confronto per individuare una candidatura comune resta aperto.
La possibilità di una rottura definitiva per l’ostilità annosa tra dem e M5S locali era concreta e i vertici nazionali hanno preferito prendere tempo. Nei giorni scorsi ci sarebbe stato un intervento diretto, non confermato ufficialmente, sia di Conte che di Schlein a cercare di smussare gli angoli. Per la segretaria Pd l’obiettivo resta quello di costruire coalizioni alternative alla destra. Un punto su cui Schlein è determinata. “Gli elettori devono vedere che c’è un’alternativa”, è il mantra della segretaria. Ed è fiduciosa di riuscirci, nonostante le difficoltà.