Non passa certo inosservato il dossier di Save the Children, ’Piccoli schiavi invisibili -2017’, oltretutto diffuso in imminenza della Giornata Internazionale Contro la Tratta di Esseri Umani. Premesso che si parla di un fenomeno quello della tratta e dello sfruttamento di minori che nel mondo si consuma nellombra, lontano da luci o vetrine, dunque difficoltoso anche da censire con esattezza. Tuttavia, esaminando i dati relativi ai casi censiti in 106 paesi, emerge comunque una situazione a dir poco inquietante: su 63.251 casi rilevati nel mondo, qualcosa come 17.710 (parliamo di un rapporto di 1 un caso su 4), riguardano bambini o adolescenti, nella maggior parte dei casi femmine (12.650), seguite per numero dai minori. Unorribile realtà alla quale anche la civile Europa non fa mancare la sua presenza: nel 2016, evidenzia il rapporto di Save the Children, tra il 2013 e il 2014, le vittime accertate o presunte della tratta sono state almeno 15.846. Tra queste, anche qui, le donne rappresentano il 76% mentre, i minori, il 15% (pari a 2.375). Indegno poi il destino verso il quale sono stati instradati questi sfortunati bimbi: il 67% è stato avviato alla prostituzione forzata mentre, il 21%, destinato allo sfruttamento lavorativo (21%), nella maggior parte dei casi in ambito agricolo, seguito poi da quello manifatturiero, edile, nei servizi domestici e nella ristorazione.
M.