“Ripartire da un #progettoxRoma per aiutare il Campidoglio a riconquistare la fiducia dei romani e consentire alla città di rilanciarsi per superare questa stagione di degrado”. Così, in una nota, David Sassoli, neovicepresidente del parlamento europeo, che ieri sera alla festa dell’Unità “ha annunciato la creazione di un cantiere programmatico per la Capitale”. “Avevo detto un mese fa – prosegue Sassoli – che l’amministrazione di Roma aveva bisogno di ripartire, di azzerare l’orologio e pensare ad una idea di città. Hanno fatto finta di niente e continuato a parlare di rimpasti e rimpastini, a discutere di cose inutili per la città. Poi il Pd ha deciso di organizzare per novembre una conferenza programmatica su Roma e io intendo prendere questo appuntamento molto sul serio. E’ per questo che entro la fine di luglio lancerò un cantiere per le idee per Roma, aperto a tutti, fuori da logiche di partito e di stanche correnti, coinvolgendo esperti, tecnici, categorie e così le basi per un piano strategico della città”.
Intervistato dal giornalista Paolo Conti del Corriere della Sera, insieme al presidente della Ance, Paolo Buzzetti e al direttore della CNA di Roma, Lorenzo Tagliavanti, come informa la nota, Sassoli ha ribadito l’urgenza di lavorare a progetti per il rilancio della città: “Roma non può continuare a vivere senza idee, grandi e piccole. Anzi, invito chi non ha idee per Roma a non occuparsi della nostra città. Si è pensato di poter vivere di rendita sul disastro combinato da Alemanno, ma abbiamo visto che senza visione la città non è governabile”. Per Sassoli, inoltre, “non possiamo più continuare a dare di Roma l’immagine dell’incuria e del degrado amministrativo. Ripartire significa dare un forte segnale di discontinuità. Non si governa con l’impazienza, si governa includendo. Dopo essere tornati in Campidoglio e aver vinto in 15 municipi su 15, il Pd è stato dipinto come un fastidio e un impaccio. E lo stesso vale per le categorie, rappresentate come nemiche della città mentre sono la città. Ripartire significa anche buttarsi dietro le spalle malintesi e incomprensioni e mi auguro che il sindaco e la sua giunta non sprechino questa opportunità. A mio avviso hanno un solo modo per farlo: azzerare le lancette dell’orologio e avviare la stagione della ’comprensione’ della città. Quello che dice Matteo Renzi in Europa deve valere anche per Roma: prima le idee e i progetti, poi gli uomini per realizzarli”.