Guerra a parte, che quella di Putin esercitata in patria sia una sorta di ‘dittatura’ è ormai abbastanza evidente e chiaro a tutti. Del resto, quando la stessa stampa (che annovera diversi ‘martiri’ in questo senso), è ‘costretta’ a dover fungere da amplificatore ai dettami del potere, c’è ben poco di democratico di cui vantarsi.
In ordine di tempo, basta guardare a quanto vissuto dall’ormai noto dissidente Alexei Navalny il quale, nel 2009, dopo esser stato avvelenato con il noto (negli ambienti vicini al Kgb), agente nervino novichok, è stato salvato per un pelo dai medici tedeschi, dove era stato trasportato con urgenza dalla moglie.
Poi, una volta rientrato a Mosca, nel 2021, è stato immediatamente arrestato come fosse un ‘terrorista’, e condannato a 2 anni e mezzo di carcere. Ma non solo, dopo un ‘processo’ a dir poco assurdo, lo scorso 22 marzo, con l’accusa di ‘frode’, Navalny è stato addirittura condannato a nove anni di carcere.
Ma per lui i guai non finiscono qui. Non sappiamo se quanto sta accadendo sia una mossa di Putin per togliersi da torno un personaggio che, in un ‘ipotetico’ contesto politico democratico potrebbe ‘disarcionarlo’ dal trono, ma certo la tempistica suona strana.
E’ di oggi infatti la notizia che il dissidente sta per essere condotto in un luogo di pena di quelli da film horror.
Come ha infatti twittato lo stesso Navalny, ”La mia nuova condanna non è ancora entrata in vigore, ma ho sentito voci che sarò trasferito nella colonia ad alta sicurezza di Melekhovo, dove strappano le unghie ai prigionieri”.
Poi quasi a voler rincuorare quanti lo amano – in moltissimi – Alexei ha voluto stemperare la drammaticità della sua condizione scherzandoci sù aggiungendo “Bene, almeno avrò una scusa per usare questo emojy trendy”, ed attaccando un’icona di quelle che solitamente usano le donne per le unghie.
Max