Dopo ‘la rivoluzione grillina’ (che li ha poi portati al governo addirittura con ‘l’odiato’ Pd), gli italiani sembra abbiamo imparato ‘la lezione’: una cosa è protestare, manifestare contro, altra è poi sfidare le rodate regole della politica per riuscire ad imporre le proprie idee. L’agognata inversione di marcia, il Paese che tutti noi vogliamo ha purtroppo ancora tempi lunghi per divenire realtà. Urge una modernità di visione, una lettura ‘globale’ e, soprattutto, una straordinaria capacità di ‘appartenenza’ (in termini di responsabilità), prerogative – virtù – che l’attuale parterre politico (ancora arroccato ed ‘alimentato dai vecchi poteri), ha dimostrato di non riuscire a sviluppare. Occorre tempo: nuove generazioni, nuove teste e nel frattempo ‘resistere’ scegliendo sempre il ‘meno peggio’.
Dunque, per quel che riguarda il movimento delle ‘Sardine’, straordinariamente vivo nel suo messaggio – ottimo deterrente per il Palazzo – al momento sembrerebbe scongiurata l’idea di tradurlo in un movimento politico. O meglio, nulla vieta che possa accadere ma, contrariamente alle aspettative – proprio alla luce delle precedente esperienza grillina – nel momento in cui il ‘simbolo’ diverrebbe oggetto di voto’, il seguito popolare non sarebbe poi così massiccio come si pensa. Probabilmente le Sardine otterrebbero un effetto maggiore ‘reagendo’ pacificamente nelle piazze alle scelte politiche, indicando così la direzione migliore da prendere. Diciamo una sorta di termometro sociale.
Solo il 12% le vede come una forza politica
Ad affermare che “gli italiani sono scettici rispetto alla possibilità che il movimento delle Sardine possa sfociare in un progetto politico strutturato”, è stato il ‘mitico’ guru dei sondaggi, Nando Pagnocelli il quale, incaricato dal programma di Floris – ‘Dimartedì’ per La7 – di ‘fare luce’ sulla situazione, il celebre sondaggista ha rivelato che “Le Sardine sono seguite con molta attenzione dall’opinione pubblica. Ma abbiamo chiesto quale sarà il futuro di questo movimento e solo il 12% ritiene che dovrebbero strutturarsi e creare una nuova forza politica. Il 49% ritiene che dovrebbero definire proposte politiche su alcuni temi chiedendo ai partiti di inserirle nei loro programmi. E’ come se fosse un movimento che sollecita una riflessione su alcuni temi e su un nuovo linguaggio della politica“.
Max