(Adnkronos) – Il tema della mobilità e dei collegamenti interni e con il continente, è fondamentale per la vita dei cittadini, le attività economiche e turistiche di un’isola di grandi dimensioni come la Sardegna. Senza contare che in un contesto come quello sardo, caratterizzato da popolazione contenuta e disseminata e forte stagionalità dei movimenti, risulta ancora più concreto il rischio di isolamento, specie delle aree interne meno popolate.
Il sistema dei trasporti in Sardegna si segnala per alcune criticità, ma anche per punti di forza che indicano uno scenario generale in miglioramento. Se da un lato, infatti, la mobilità interna si segnala per alcuni deficit infrastrutturali, specie riguardo a strade e ferrovie che andrebbero potenziate, dall’altro i collegamenti aerei con il resto d’Italia e d’Europa non mancano. Infatti, proprio a livello di passeggeri trasportati c’è stato un boom nei primi sette mesi del 2023.
Tra gli indicatori più significativi emerge che l’auto privata è decisamente preferita rispetto al mezzo pubblico e agli altri mezzi privati, che sono in forte crescita le auto ibride, che il traffico non è un problema particolare e infatti i capoluoghi sardi registrano livelli di inquinamento da trasporto pubblico e privato piuttosto contenuti.
I sardi preferiscono usare l’auto privata per recarsi al lavoro con una percentuale di circa 6 punti superiore alla media delle altre regioni italiane (76,6 contro 70,9, dati Istat 2022). Un numero in leggero calo rispetto al 2021 quando erano il 77,3. Solo il 2,7 degli occupati dai 15 anni in su sceglie tram o bus (media italiana 3,9) e solo lo 0,2 si reca al lavoro in treno (media italiana 2,8).
I dati Istat segnalano anche una scarsa propensione all’utilizzo di altri mezzi di trasporto privati. Nel 2022, l’1,6 degli occupati usa moto o scooter per andare a lavorare, esattamente la metà della media italiana, mentre solo l’1,4 va al lavoro in sella ad una bicicletta, una percentuale, però, più elevata rispetto alla media delle regioni del Mezzogiorno che si attesta all’1%.
Al contrario, con riferimento al tempo impiegato per recarsi al lavoro, ai cittadini dell’Isola le cose vanno decisamente meglio che nel resto d’Italia. Il 43,3% degli occupati impiega meno di 15 minuti per raggiungere il luogo di lavoro, contro il 35,6% della media italiana, solo il 7,1% impiega oltre mezz’ora, meno della metà rispetto agli altri lavoratori della penisola.
Tra le principali criticità segnalate dai cittadini su mobilità e traffico nella propria zona di residenza l’Istat rileva che nel 2022 la rete stradale risulta decisamente o abbastanza in cattive condizioni per il 59,1% dei cittadini sardi, dieci punti in più della media nazionale e anche di quanto rilevato nel 2021 (49,3%).
In controtendenza, invece, il dato relativo al traffico, percepito come un problema molto o abbastanza ricorrente solo dal 37,6% dei cittadini della Sardegna, contro il 41,1% della media delle regioni del Mezzogiorno e il 43,5% della Sicilia, per fare un paragone con l’altra grande isola italiana.
I cittadini sardi non dichiarano particolari problemi sulle difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici. Nel 2022, solo il 25,6% evidenzia problematiche legate ai trasporti pubblici, oltre cinque punti sotto la media italiana (30,7%) e quasi 12 punti meno della percentuale registrata in Sicilia (37,5%).
Secondo i dati riportati nel report Ecosistema Urbano Legambiente 2023, che analizza diversi indicatori delle performance ambientali di 105 capoluoghi di provincia italiani, Cagliari risulta tra le migliori città di medie dimensioni e con il 16° posto assoluto per il trasporto pubblico, con particolare riferimento al dato di percorrenza per vettura per abitante (52,8).
Anche nel dato relativo al rapporto passeggeri/abitanti Cagliari si mette in mostra con il 17° posto assoluto, con un rapporto pari a 151,3. Ottimo piazzamento anche per Sassari è 21° con un rapporto pari a 101,9. Male invece Nuoro che si classifica 64° con 56,4, Oristano 82° con 19.
Per quanto riguarda il tasso di motorizzazione, ovvero il numero di automobili circolanti, tutti i capoluoghi di provincia della Sardegna si trovano oltre la metà della classifica generale. Cagliari risulta 65° con 68,1 auto ogni 100 abitanti, Sassari 74° con 69,8, Oristano 84° con 72 e Nuoro 98° con 77,2.
In fatto di veicoli privati a basso impatto ambientale la Sardegna con 42,7 su 1.000 auto circolanti risulta piuttosto indietro rispetto alla media nazionale (123,5), ma anche alla media delle regioni del Mezzogiorno (93,1). Il dato Istat relativo al 2021 è però dovuto al numero molto basso di auto a gas/bifuel, mentre sono in deciso aumento, sull’Isola, ibride ed elettriche.
I dati indicano infatti in Sardegna solo 24,8 ogni 1.000 auto circolanti a gas/bifuel, contro una media italiana del 94,6 e del Mezzogiorno del 78,3. Al contrario, si contano 15,7 ibride ogni 1.000 auto circolanti, contro la media di 13,1 del Mezzogiorno, e 2,2 auto elettriche ogni 1.000 circolanti, di mezzo punto superiore alla media del Mezzogiorno.
La transizione verso i veicoli a basso impatto ambientale sull’Isola è particolarmente significativa negli ultimi 3 anni. Le auto ibride circolanti nel 2021 sono infatti aumentate di quasi cinque volte rispetto al 2019 e di oltre nove punti percentuali dal 2020 al 2021. Meglio ancora le auto elettriche che nel periodo considerato sono aumentate di quasi sei volte.
Nei tre aeroporti dell’Isola – Cagliari, Olbia e Alghero – e nei quattro porti principali – Cagliari, Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres – il periodo gennaio-luglio 2023 ha segnato numeri da record con oltre 4,1 milioni di passeggeri trasportati, sbarcati e imbarcati, oltre 300 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (dati Regione Sardegna agosto 2023).
Numeri che vanno oltre anche il 2019, ultimo anno pre-pandemia. In particolare, da gennaio a luglio 2023 gli arrivi nei quattro porti di Cagliari, Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres sono stati 1.446.630 (di cui quasi 1,1 milioni solo nel mese di luglio), contro 1.345.231 dello stesso periodo del 2022 e 1.346.729 del 2019.
Il traffico negli aeroporti sardi nei primi sette mesi dell’anno è stato pari a 5.263.147 passeggeri trasportati (di cui 1.534.813 nel mese di luglio 2023), rispetto ai 4.822.850 dell’analogo periodo del 2022 e ai 4.941.211 del 2019. Va da sé, che i numeri da record sono in gran parte connessi al turismo e al traffico che si registra sull’Isola specie nei mesi estivi.
Nelle città della Sardegna la qualità dell’aria è buona, soprattutto a Sassari e Oristano dove si registrano concentrazioni meno elevate di sostanze inquinanti. Lo dicono i dati relativi all’inquinamento da trasporto pubblico e privato pubblicati nel report Ecosistema Urbano Legambiente 2023.
In particolare, i livelli di Biossido di azoto (NO2), uno degli inquinanti prodotti dal traffico veicolare, dei capoluoghi sardi sono tra i più bassi registrati nelle città italiane. Oristano si piazza al 7° posto assoluto su 105 capoluoghi con una concentrazione media annua di 12,5 ug/mc, Nuoro e Sassari al 9° e 10° posto con 13 ug/mc, Cagliari 12° con 13,2 ug/mc, un dato che corrisponde a meno della metà di altre città di medie dimensioni come Brescia o Bologna.
Il dato sulle concentrazioni di polveri sottili, in particolare PM10, il cosiddetto particolato, un prodotto della combustione dei motori a scoppio, vede Sassari città sarda più virtuosa, addirittura al secondo posto a livello nazionale con una concentrazione media annua di 14 ug/mc. Non benissimo, invece, Nuoro 45° con 22 ug/mc, Cagliari 55° con 23,3 ug/mc e Oristano 70° con 26,5 ug/mc.
Il tema della continuità territoriale aerea è centrale per lo sviluppo economico della Sardegna e per permettere ai cittadini di spostarsi nel territorio nazionale e comunitario. In questa direzione la Regione ha richiesto e ottenuto il sostegno del Governo per incrementare la frequenza dei collegamenti, specie nei mesi invernali, oltre ad un tetto alle tariffe non residenti. Con l’approvazione del “collegato” alla Manovra Finanziaria, sono stati concessi 25 milioni di euro suddivisi in tre anni per nuove rotte da e per gli aeroporti sardi.
Tra gli obiettivi dell’attuale legislatura regionale c’è anche il potenziamento della mobilità stradale e ferroviaria con integrazione intermodale e di connessione per dotare l’isola di vie di collegamento efficienti tra aree interne e zone costiere. Una delibera della giunta regionale di giugno 2023 ha dato il via libera alla creazione di una rete composta dai centri intermodali passeggeri e dalle stazioni ferroviarie dell’ARST, prevedendo una gestione unitaria di queste infrastrutture.
A fine ottobre 2023 la Giunta regionale ha approvato la riforma del trasporto pubblico locale che prevede un bacino unico di mobilità, gestito da un ente partecipato da Regione, Province, Città Metropolitane e Comuni, finalizzato allo sviluppo di un sistema di trasporto integrato e funzionale alle esigenze di mobilità delle persone e alla sostenibilità ambientale, economica e finanziaria dei servizi di trasporto pubblico.