Operai e 8 sindaci stanno sfidando il muro eretto dalla Sapa di Pontinia. Questa mattina i primi cittadini del territorio circostante al presidio industriale hanno varcato i cancelli raggiungendo i 136 lavoratori del sito che dal 7 luglio sono riuniti in assemblea permanente. Sembra essere ai titoli di coda dellazienda che produce profilati in alluminio sia a livello industriale che per civili abitazioni.
I guai dichiara Tiziano Maronna, responsabile provinciale della Fiom di Latina – sono iniziati il 5 maggio quando lazienda, reduce da una serie di fusioni tra grossi marchi dellalluminio mondiale, ha aperto una procedura per cessazione attività dovute alle forti perdite economiche e contrazioni di mercato. A dire il vero, già immediatamente dopo la fusione avevamo chiesto al ministero delle politiche industriali di aprire un tavolo per conoscere i piani dellazienda. Ma non se ne fece nulla. A primavera, quindi, la notizia dellavviso di chiusura e il conto alla rovescia dei 75 giorni dopo i quali lazienda avrebbe potuto iniziare ad inviare le lettere di licenziamento. Termine scaduto ieri nonostante le trattative con Ministero e Regione. Lazienda ha rifiutato il fermo di una delle tre linee produttive e la messa in cassa integrazione del personale in esubero ha detto il sindacalista – così come ha rifiutato la proposta dei contratti di solidarietà che prevedono meno ore di lavoro per tutti, ma tutti al lavoro. Si è detta solo disposta a cedere il sito ma a patto che ciò avvenga per una riconversione industriale, chiudendo così la porta a concorrenti. Ciò significa che chiede lazzeramento della professionalità di questi operai e in un contesto territoriale come quello Pontino, significa perdere ogni speranza. Una azione dura quella dellazineda che non ha esitato a denunciare gli operai per violazione di proprietà privata e minacciare lintervento della forza pubblica per lo sgombero. Da oggi anche i sindaci sono a rischio denuncia.