In un momento di emergenza sanitaria di levatura mondiale come questo, apprendere che tre ricercatrici interne all’Istituto Spallanzani di Roma, siano riuscite ad isolare il temutissimo coronavirus, ci ha a dir poco inorgoglito anzi, commossi, considerando la precarietà dei mezzi a disposizione dei nostri ricercatori.
Ma oggi è giunta una notizia che esalta ancor più la straordinaria professionalità di queste tre donne che, in quanto ‘personaggi del momento’, sono subito state invitate sul palco del Festival di Sanremo. Ma loro hanno gentilmente declinato: “Invito a Sanremo? Impossibile lasciare il laboratorio in questo momento di intenso lavoro: siamo impegnate a coltivare il coronavirus e a distribuirlo ai laboratori che dovranno studiarlo. E anche nelle attività di controllo per i test che potrebbero essere necessari“.
Ad ‘esporsi’ per prima è stata la virologa dello Spallanzani, Concetta Castelletti la quale, in collaborazione con le colleghe Maria Rosaria Capobianchi e Francesca Colavita, sono riuscite a meravigliare il mondo, compresi i cinesi… che in 10 giorni dopo il danno riescono a costruire un ospedale!
“Ringrazio anche a nome delle mie colleghe per questo pensiero – ha proseguito la virologa – ma in questo momento privare il laboratorio di tre persone sarebbe davvero impossibile. Dopo l’annuncio di domenica ci siamo rese conto che mancare anche un solo giorno è complicato. Inoltre mi sembrerebbe poco rispettoso rispetto agli altri colleghi perché il risultato raggiunto con l’isolamento del virus è stato ottenuto da un’intera squadra“.
Infine la Castelletti ha confidato che non pensavano di essere letteralmente ‘travolte’ dall’entusiasmo: “siamo state veramente travolte. Vogliamo tornare alla normalità e concentrarci sul lavoro che, in questo momento, non può essere trascurato nemmeno per poco tempo. Abbiamo già esagerato con i riflettori, non siamo abituate e preferiamo dare il nostro contributo dove serve di più“.
Max