“In relazione alla trasmissione del Festival di Sanremo si evidenzia che sono pervenute all’Autorità diverse segnalazioni che lamentavano la scorretta rappresentazione dell’immagine femminile e il ruolo stereotipato della donna nelle trasmissioni Rai. Anche in questo caso è stata verificata una carenza della particolare responsabilità richiesta alla Rai nella garanzia della dignità della persona e nella rappresentazione dell’immagine femminile“.
Inevitabilmente, ‘grazie’ soprattutto al puntuale chiacchiericcio che ogni anno caratterizza l’appuntamento sanremese, il recente Festival di Sanremo 2020 si è ritrovato ‘addosso’ l’Agcom. Il Festival infatti si è visto comminare una sanzione di 1,5 milioni di euro per “scorretta rappresentazione dell’immagine femminile”(!), avendo per questa condotta violato il contratto.
Tuttavia l’Authority non ha indicato un episodio o una frase specifica tale da motivare la “scorretta rappresentazione dell’immagine femminile”, limitandosi a generalizzare. Non è quindi chiaro se il ‘multone’ si riferisca all’ingenua affermazione di Amadeus, che ha riferito quanto suggeritole da Francesca Maria Novello (la compagna di Valentino Rossi), o alla presenza di Junior Cally, che in passato aveva interpretato ‘canzoni forti’ (ma non in questo Festival) oppure, tanto per dirne una, all’eccessiva ‘femminilizzazione’ del parterre, con ben 10 donne ad affiancare il conduttore nel corso delle cinque puntate del Festival!
Ad ogni modo ciò che lascia l’amaro in bocca è che questa sanzione abbia in parte ‘assorbito’ il clamore sollevato dall’ipocrisia dei processi mediatici di certi salotti dove, a seguirli con costanza, nel corso dell’anno televisivo ne avrebbero di motivi validi per essere a loro volta sanzionati per una “scorretta rappresentazione dell’immagine femminile”…
Max