(Adnkronos) – Tra i 12 finalisti di Sanremo Giovani ci sono anche loro: gli Omini, con ‘Mare forza 9oi’. Una band giovanissima, tre ragazzi cresciuti nella provincia di Torino che nel 2015 hanno iniziato a suonare come The Minis aprendo i concerti di artisti come Caparezza, Subsonica, Africa Unite e Baustelle, e poi hanno cambiato il loro sound avvicinandosi a sonorità rock britannico-controcultura anni ’60. “Questo brano nasce con la collaborazione con tre autori -spiegano all’Adnkronos, presentandosi in vista della finale del 19 dicembre in diretta su Rai1 dal Teatro Ariston di Sanremo- e parla di una storia d’amore che potrebbe essere finita oppure no, lasciamo un po’ di suspense. Un pezzo allegro come sonorità, non come testo. Cattivo nel ritornello, con tante chitarre, un pezzo per far ballare”.
“Se ci aspettiamo la vittoria? Noi non ci aspettiamo mai niente per non restare delusi, ma siamo felicissimi di essere qua -dicono, parlando dell’ipotesi di conquistare uno dei tre ambiti posti per il festival di febbraio- Il palco dell’Ariston sicuramente ci emoziona, ma non siamo tanto spaventati quanto gasati, vogliamo godercela. Se vinciamo, andiamo a festeggiare”. Come? “Con gin tonic e patatine”, scherzano.
Perché l’obiettivo è “dare l’idea che siamo una band che spacca quando suona dal vivo, e vogliamo far ballare la gente sotto il palco. Il live è il nostro pianeta”. Potremmo vedere fioriere distrutte? “A ‘sto giro no”, assicurano ridendo gli Omini. Il clima dietro le quinte “è bello, alcuni artisti li conosciamo già, altri stiamo imparando a conoscerli. Nell’aria c’è gioia”. La vostra arte in tre parole? “Muro Del Suono”, dicono in coro.
(di Ilaria Floris)