Come era prevedibile, alla prima occasione catodica di ‘grande richiamo pubblico’, come ‘Domenica In‘ può garantire, da Viale Mazzini è iniziata la ‘lunga maratona promozionale’ che culminerà con l’edizione numero 70 del Festival di Sanremo.
Ieri infatti, come è giusto che fosse, ‘la Zia’ ha ospitato il simpatico Amadeus (tra l’altro da stasera nuovamente in diretta con ‘I soliti ignoti’) il quale, appunto come da copione, ha anticipato i punti fermi che caratterizzano il prossimo, prestigioso, appuntamento con la gara canora nazionale.
Come abbiamo più volte ipotizzato infatti, cavalcando l’occasione della ricorrenza, dopo anni di ‘appalti’ esterni (vedi Baglioni), la Rai torna a gestire ‘personalmente’ il Festival, andando a ‘pescare’ in casa essendo cosciente del fatto che una simile occasione si presta a prevedibili e dunque ‘familiari’ celebrazioni. Amadeus ha dato già idea del ‘canovaccio’ spiegando che “Si deve tornare al grande show perché lo impone questa edizione, questi 70 anni. L’evento nell’evento”. Dunque, premessa la ricorrenza, tutto lascia presagire che in termini artistici assisteremo a numerosi ‘rispescaggi’ proprio dalla storia del festival. Ma non solo: “La terza serata, quella del giovedì, sarà interamente dedicata alla canzone di Sanremo – ha aggiunto il neo codnuttore e direttore artistico – Tutti e venti i big in gara sceglieranno una tra le canzoni del Festival. Non per forza un brano che ha vinto, va bene anche un pezzo che è stato semplicemente presentato in gara. I cantanti avranno la libertà di reinterpretarlo come vogliono, da soli, con un coro o con l’artista originale. Quello che cambia quest’anno è che il punteggio ottenuto quella sera sarà valido per la classifica generale”.
Intendiamoci, va benissimo ed è giusto che sia così, del resto come spiega l’ormai leggendario refrain dell’indimenticato Pippo Caruso: ‘Sanremo è Sanremo’, e va comunque bene.
Dunque, giovedì di cover sanremesi (e qui potrebbero ‘comparire’ a sorpresa nomi importanti), e 20 Big a contendersi il titolo. Ovviamente – sempre tenendo conto del ‘patrimonio interno’ – è ovvio che Amadeus andrà a servirsi del meglio disponibile tra i contrattualizzati in Viale Mazzini. Tra questi, come già anticipato, non può mancare Fiorello, sul quale Amadeus ha onestamente raccontato: “Rosario è mio fratello. Lui mi ha chiamato e mi ha chiesto se ero in ansia. ‘Io lo sono’ mi disse. ‘Tu lascia la porta aperta, io vado e vengo’. Lui può fare quello che vuole, entrare quando vuole, fare quel che vuole e lo sa”.
Insomma, le premesse per un Festival per lo più celebrativo, e comunque intitolato alla canzone italiana ci sono. Da parte sua il conduttore si è detto di vivere finalmente un momento “felice e tranquillo” dopo che, ha rivelato non senza amarezza e commozione, “ci sono stati momenti in cui non mi avrebbero proposto neanche la sagra della salsiccia. All’epoca non avrei mai immaginato di fare Sanremo dieci anni dopo. Sono ripartito da zero facendo i provini, proponendomi. Tornare a scalare la seconda vetta non ha prezzo”.
Infine, in pieno stile ‘Domenica In’, dove grazie alla sensibilità della Venier qui trionfano i sentimenti veri e seri – molto meno fortunatamente il gossip – Amadeus ha dovuto arrendersi alle lacrime davanti all’arrivo a sorpresa in studio dell’amato figlio Josè (chiamato in onore di Mourinho), e della bella Giovanna, moglie da poco, dopo anni di convivenza…
Max