“Questi ascolti mi lasciano senza parole. Dire che sono felice è dire poco. Ringrazio tutto il gruppo di lavoro, che è stato fantastico. Si sa che una cosa è fatta bene soltanto dopo che si è fatta. Questa è una vittoria della musica italiana”. E’ a dir poco commosso il direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo (il suo terzo consecutivo), nell’apprendere gli ascolti record registrati ieri sera.
Un’emozione che Amadeus, davanti alla platea di giornalisti che affollano la sala stampa sopra il Teatro Sriston, vuol divide in diretta con l’amico ‘Fiore’, sul palco suo prezioso alter ego.
E già perché il primo dei 5 appuntamenti di Raiuno, che ci traghetteranno fino alla finalissima di sabato, ieri ha coinvolto qualcosa come 10.911.000 spettatori, che equivalgono al 54% di share. Un debutto a dir poco lusinghiero per questa maratona musicale che, dalle 21.23 all’1.12 della notte, riesce a far restare incollati davanti allo schermo un pubblico ‘trasversale’, a testimonianza dell’ormai acquisito status di ‘contenitore artistico nazional-popolare’, termine inteso nella sua migliore accezione.
Che poi in realtà, vista appunto l’importanza – anche ‘ritualistica’ – che Sanremo riveste ormai da decenni, non dovrebbe stupire più di tanto il fatto che, ogni anno, poi riesca ad attrarre così tanti spettatori.
Certo, se poi andiamo a considerare che in coincidenza del lockdown eravamo quasi ‘obbligati’ a restare chiusi in casa davanti alla tv, forse in molti non si aspettavano che la prima serata di ieri, potesse addirittura superare gli ascolti degli ultimi due anni: in poche parola Amadeus è riuscito a battere se stesso!
Nello specifico, la prima parte dello show (21.23/23.38), ha registrato 13.805.000 spettatori (54,5% di share) mentre, la seconda (23.43/1.12), ne ha contati 6.412.000 (55,4% di share).
Infine, curiosità sempre legata agli ascolti, il picco – 16.517.000 spettatori (pari al 57,80% di share) – appartiene a un siparietto di Fiorello!
Insomma un successo che ha letteralmente gasato sia l’Amministratore Delegato della Rai, Carlo Fuortes, che il simpatico direttore di Rai1, Stefano Coletta, il quale ha commentato questo successo affermando che “E’ stato un debutto straordinario, che premiato il desiderio di leggerezza, di condivisione, l’ottimo livello musicale, l’innovazione del linguaggio visual e la giusta ritmica televisiva. Amadeus e Fiorello hanno portato talento, ma soprattutto il cuore sul palco dell’Ariston, riuscendo a parlare a tutti, trasversalmente. Il mio ringraziamento – ha quindi concluso Coletta – va a loro, all’Amministratore delegato Carlo Fuortes, alla Presidente Marinella Soldi e a tutte le direzioni della Rai che hanno permesso la straordinaria riuscita di questo incipit festivaliero”.
La prima serata, va sottolineato – per ovvi problemi legati alla pandemia – ha brillato di sole star italiane e, vista la qualità portata all’Ariston (introdotti dalla sempre affascinante Ornella Muti, dai Maneskin ad Achille Lauro, dalla coppia Berti-Rovazzi ai Meduza, fino a Berettini, Gioè e Frassica-Bova), possiamo onestamente ammettere che nemmeno ne abbiamo affarro sentito la mancanza!
Riguardo infine ai primi 12 cantanti, la classifica provvisoria ci dice che quelli che hanno riscosso maggior ‘attenzione’ sono stati il duo Mahmood e Blanco, La rappresentante di lista e Dargen D’amico, ma già da stasera potrebbe cambiare tutto.
Forse da quanto ascoltato nella prima serata, colpisce la differenza di ‘vedute’ di due degli artisti in gara, che hanno segnato la storia stessa del Festival: Gianni Morandi e Massimo Ranieri. Mentre il primo – come già fatto con Rovazzi ed in altre occasioni – cerca la ‘sopravvivenza’ cavalcando i social e cercando nuove fortune dalle nove generazioni (ma Jovanotti per quanto bravo non è un autore del calibro di Conte o Fossati), Ranieri si affida invece alla sua splendida dimensione artistica che, con grandissima coerenza, continua a coltivare ed esplorare con una passionalità invidiabile. Punti di vista differenti che rappresentano indubbiamente un valore aggiunto ad una ‘vetrina’ musicale aperta ad ogni gusto ed esigenza…
Premesso che stasera accanto ad Amadeus e la co-conduttrice Lorena Cesarini, sul palco sfileranno Laura Pausini, Checco Zalone, Arisa, Malika Ayane, Gaia Girace e Margherita Mazzucco, va detto che riguardo alle canzoni in gara, per correttezza, prima di giudicare è giusto far finire la ‘passerella’ dei Big di stasera, quando toccherà a Sangiovanni (‘Farfalle’), Giovanni Truppi (‘Tuo padre, mia madre, Lucia’), Le Vibrazioni (‘Tantissimo’), Emma (‘Ogni volta è così’), Matteo Romano (‘Virale’), Iva Zanicchi (‘Voglio amarti’), Ditonellapiega e Rettore (‘Chimica’), Elisa (‘O forse sei tu’), Fabrizio Moro (‘Sei tu’), Tananai (‘Sesso occasionale’), Irama (‘Ovunque sarai’), Aka7even (‘Perfetta così’), Highsnob e Hu (‘Abbi cura di te’).
Concludiamo con un bellissimo gesto. Come molti ricorderanno, nel corso della precedente ondata pandemica, tra gli artisti che ci hanno lasciato, anche la scomparsa prematura del grande Stefano D’Orazio, batterista dei Pooh. Ebbene, così come accaduto lo scorso anno, mentre Amadeus & C. ‘stanno ancora’ ragionando ‘se e come’ ricordarlo, la band milanese de ‘Le Vibrazioni’ ha annunciato che stasera nel corso della loro performance ricorderanno il celebre artista romano, esponendone la foto sulla cassa della loro batteria. Un gesto nobilissimo, che sottolinea il rispetto e l’affetto dimostrata dalla sensibile ed eccellente rock band di Sarcina: bravi!
Max