(Adnkronos) – Con Drusilla Foer, conduttrice questa sera della terza serata di Sanreno 2022, il festival sdogana la prima conduzione’ en travesti’ della storia della kermesse. Drusilla è infatti il personaggio di una nobildonna toscana un po’ vanesia, una diva dello spettacolo, una stella del web e un’icona fashion. A inventarla l’attore Giancluca Gori, che ne ha fatto il suo alter ego e da anni appare nelle sue sembianze in tv e in spettacoli teatrali ma anche sui social, dove Drusilla ha un proprio account.
Drusilla Foer ha debuttato in teatro ma anche fatto cinema e televisione. I giornali la hanno spesso definita ‘Nobildonna’, ma lei preferisce chiamarsi – ironicamente – ‘anziana soubrette’. Artista, cantante, attrice e pittrice, ha recitato anche nel film di Ferzan Ozpetek ‘Magnifica Presenza’ ma per il popolo del web è un’icona di stile capace di prestarsi anche al sostegno di cause sociali di grande importanza.
“Sanremo fa notizia, fa precedente, fa storia del costume” con Drusilla Foer sul palco della 72esima edizione del festival ha commentato Vladimir Luxuria, in un’intervista all’Adnkronos. “E quest’anno dal festival arriverà una bel messaggio contro pregiudizi e discriminazioni di genere, un bel messaggio di inclusività – ha aggiunto – La scelta di Drusilla dice che i tempi sono maturi per una coconduzione en travesti”.
“Sono divertita e molto emozionata e preoccupata di fracassarmi al quinto scalino. In alternativa alle scale io voglio uno scivolo!”. E’ stata la ‘richiesta’ avanzata da Drusilla Foer commentando la sua partecipazione al festival poco dopo la diffusione della notizia. Poi il racconto della telefonata di Amadeus e l’incontro: “Abbiamo riso un sacco, ci siamo messi d’accordo più o meno sul tipo di approccio della serata, lui era divertito”.
Ma che vestiti indosserà questa sera? “Mi farò fare un paio di vestitini un po’ così e per il resto indosserò quelli che già ho – ha fatto sapere – Con molto dispiacere ho detto di no ad alcuni brand che ammiro e che mi hanno cercata, ma penso che dobbiamo far passare il segnale che l’economia italiana deve ripartire dal basso, dalle sartorie, dagli atelier piccoli e quindi io dalla mia sarta di Firenze mi sono fatta fare due vestiti, oltre a tre che già ho e che forse sono stati già visti. E’ giusto che la gente veda che le persone si rimettono le cose”.