Chiariamolo subito: il Festival di Sanremo in Italia è ormai ‘un’istituzione’, un appuntamento che da oltre 70 ani si rinnova ogni anno, celebrando sia la ‘nostra’ musica che gli artisti, Big e Giovani.
Dunque Sanremo non si tocca anche se, sadicamente, visto il ‘papocchio artistico’ che ci si prospetta per questa imminente edizione, ci verrebbe davvero voglia per una volta di rinunciarvi. Ma sarebbe come quando, da piccoli, marinavamo la Messa domenicale per il sonno: un ‘peccato’.
Ora però a complicare ulteriormente le cose, la dura diatriba che da giorni sta opponendo il direttore artistico (e conduttore), Amadeus, al Comitato Tecnico Scientifico che affianca il governo in questa dura e lunga lotta al Covid. Il frontman veneto infatti, contrariamente a quanto ‘raccomandato – od imposto – dagli esperti del Cts, non intende assolutamente rinunciare al pubblico in presenza in quel dell’Ariston. Del resto, visto il contesto, come dargli torto?
Di qui anche la ‘bizzarra’ – e ‘costosa’ – proposta di confinare pubblico ed artisti in gara (opportunamente ‘tamponati’), all’interno di una nave da crociera ancorata al porto sanremese, così da creare una sorta di ‘area Covid free’. Una soluzione che poi l’infettivologo Bassetti ha ridimensionato, spiegando che si può adottare altrettanta sicurezza anche negli alberghi, purché il pubblico sia sempre lo stesso per tutte le serate prevista (dal 2 al 6 marzo). Senza considerare inoltre, la possibilità di poter operare cambi e distanziamenti anche all’interno del Teatro, eventualmente anche limitando il numero dei posti.
A sottolineare la ‘trasparenza’ della battaglia che Amadeus sta conducendo, c’è da sottolineare che per questa edizione il suo compenso sia cosa non da poco: si parla infatti di ben 700mila euro. Dunque, nonostante il profumato cachet, incontrando i dirigenti di Vale Mazzini, il direttore artistico ha ribadito che non intende doversi trovare a condurre la gara davanti ad un teatro vuoto. I ‘sistemi’ per rendere l’Ariston sicuri ci sono.
A tal proposito ci sorprende però dover assistere a questa ‘presa di posizione’ – seppur legittima – del Cts rispetto al pubblico in sala per Sanremo mentre (‘colori’ territoriali a parte), programmi Mediaset come ‘C’è Posta per te’, ‘Tu si che Vales’, o lo stesso ‘Costanzo Show’, dividendo semplicemente le poltrone con il plexiglas, possono invece continuare ad ospitare il pubblico in sala. Perché?
Ad ogni modo Amadeus è stato molto chiaro: “politica e scienziati si pronuncino al più presto, dopodiché io prenderò la mia decisione…”
Max