SANITÀ, VILLA MARAINI: OPERATIVI IN ESTATE NONOSTANTE CREDITI REGIONE E COMUNE

Villa Maraini rimane aperta ed operativa per l’assistenza e il soccorso dei tossicodipendenti. Il periodo estivo, ed in particolare quello di ferragosto, rischia di essere uno dei più critici dell’anno. E’ consuetudine, infatti, che si creino picchi di recrudescenza relativi alle crisi di tossicomani che in queste settimane, anche a causa di una città svuotata, non sanno a chi rivolgersi in caso di necessità e dunque si trovano allo sbando”. Così, in una nota, Villa Maraini. N”Nonostante la Asl, e quindi la Regione, non rimborsi più il costo del metadone e il Comune abbia azzerato i contributi per il sociale, non pagando più i servizi convenzionati – prosegue la nota – Villa Maraini non chiude le porte a chi ne ha bisogno. Anche nelle settimane estive, quindi, quando la maggior parte dei Ser.T pubblici sono aperti solo sei ore al giorno e molti sono chiusi la domenica ed i giorni festivi, l’ambulatorio rappresenta ancora l’unica certezza di assistenza per la somministrazione del metadone 24 ore su 24 sul territorio di Roma e Provincia. Attualmente, l’ambulatorio di Villa Maraini assiste circa 300 utenti al giorno, e di questi circa 80 sono quelli che assumono giornalmente il metadone tra le 5 e le 8 del mattino, quando tutti i Ser.T. sono chiusi, per poi potersi recare successivamente al lavoro. E ancora, tra le 19 e le 22 altri 80 utenti, a fine giornata, assumono presso di noi la terapia. A causa degli ingenti debiti di Comune e Regione (circa 800 mila euro mai saldati), però, Villa Maraini non riesce più a fronteggiare le spese necessarie per la ‘sopravvivenza’ e per mantenere inalterati i servizi offerti. Per questi motivi, a partire dal 1 settembre, se la situazione non verrà ‘sbloccata’ dal sindaco ignazio Marino e dal presidente della Regione Nicola Zingaretti, saremo costretti a far pagare il metadone agli utenti. stessa situazione si verificherà per il centro di assistenza notturno. Il silenzio e l’indifferenza delle attuali amministrazioni svelano l’inesistenza di una politica antidroga, e si rivelano il miglior alleato per la diffusione degli stupefacenti”.