(Adnkronos) – “Un progetto di riforma radicale che metta al centro la persona è quello che serve alla sanità italiana. Un passaggio necessario per riconfigurare il nostro modello di welfare, affinché sia maggiormente rispondente ai bisogni sociosanitari di una popolazione longeva con patologie cronico-degenerative e diffuse situazioni di disabilità/non autosufficienza”. Così il presidente di Confcooperative Sanità, Giuseppe Milanese, nel corso suo intervento all’iniziativa ‘La sanità di domani. Tra interrogativi e certezze’, tenutasi a Roma.
“La nostra idea di assistenza primaria – spiega – è un sistema compiuto di servizi extraospedalieri, con al centro il cittadino e la sua quotidianità, volto a completare l’architettura del modello di cure e a rinsaldarne al contempo le basi”. Una “prospettiva di cambiamento a tutti gli effetti imponente – sottolinea – che prevede cospicue opportunità per l’ammodernamento e lo sviluppo del sistema, in virtù del complessivo rafforzamento della sanità di territorio, di investimenti importanti nella telemedicina, del riconoscimento del domicilio quale principale luogo di cura dei pazienti fragili”.
“Tuttavia – avverte Milanese – è fondamentale che la spinta riformatrice non si esaurisca nella sola costruzione o ristrutturazione di nuovi presidi, ma punti sulla messa a sistema delle esperienze virtuose, pubbliche e private, già esistenti nei territori; sulla formazione di personale specializzato che ad oggi manca; sul rafforzamento della committenza pubblica, lasciando l’erogazione dei servizi a coloro che li hanno garantiti efficacemente in questi anni; ad un sistema di cure domiciliari autenticamente improntato alla logica della Long Term Care”.