Da unidea di Alice Pignatti, mamma di una bimba che a soli pochi mesi contrae una malattia considerata ormai debellata, nasce la campagna #IO VACCINO a favore dei vaccini in età pediatrica.
Ma cosè un vaccino? In termini tecnici, un vaccino è un preparato di microrganismi attenuati ( virus o batteri) che viene somministrato al paziente in piccole dosi, al fine di attivare una risposta umorale, ovvero limmunità del nostro organismo a tali virus o batteri, garantendoci così di non sviluppare in seguito una data malattia, legata proprio alla proliferazione incontrollata di quegli stessi microorganismi.
Dopo un vaccino siamo immuni quindi, siamo armati” o semplicemente “vaccinati”.
La medicina ci insegna che quel mostro travestito da virus non dovrà farci più paura perché il nostro organismo, attraverso il vaccino, ne ha già registrato la presenza. Il mostro è dentro di noi quindi, ma, insieme a lui, anche gli strumenti in grado di attenuarlo: gli anticorpi.
Tante le malattie per cui i vaccini risultano obbligatori o quanto meno, fortemente consigliati, prime fra tutte: Lepatite ( A e B),la poliomelite, il morbillo, lHPV, il colera, lencefalite da morso di zecca (TBE),la febbre gialla, la meningite e molte altre.
Malattie considerate a carattere epidemico ed endemico, ovvero molto frequenti soprattutto in alcuni ceppi, in alcuni gruppi di popolazioni.
Il vaccino è tra le scoperte che più hanno cambiato la storia dellumanità. Considerato un bene primario non meno importante dellacqua con la quale ogni giorno ci dissetiamo.
Il Ministero della Sanità ha programmato un piano nazionale di prevenzione vaccinale, supportato da un adeguato calendario, sottolineando in tal modo la valenza del vaccino come strumento di lotta o meglio, di difesa, una conquista per molte popolazioni che ancora oggi vivono in condizioni precarie e dove il rischio di ammalarsi è quotidiano. Una conquista anche per loccidente, unarma di protezione.
Un tema di carattere internazionale che desta da molti anni l’attenzione anche di molte aziende come la P&G che, in accordo con la catena di supermercati COOP ha inaugurato la campagna in favore dell’Unicef : “1 pacco = 1 vaccino”. Fino alla fine dell’anno si potrà contribuire all’iniziativa nel tentativo di debellare il tetano materno e neonatale in diversi paesi in via di sviluppo.
Tante le storie di uomini e donne che hanno fatto del vaccino uno strumento di informazione e di lotta, lotta alla disinformazione, lotta alla morte. Dalle parole di molte mamme come la Pignatti, emerge chiaramente il desiderio di non rimanere inerti di fronte al pericolo indotto dal rischio di malattia. Bisogna, anzi, esser preparati per risultare i più forti in battaglia. E lì dove possibile, pre-armarsi, evitando anche di scendere i campo, insomma, vincerla in partenza.
Come? Attraverso i vaccini.
Il ministero della Salute ha registrato dei casi in cui i vaccini possono risultare controindicati come in presenza di un soggetto allergico ad una componente o affetto da malattie di tipo neurologico funzionale o autoimmune.
Alberto Villani, professore del dipartimento di pediatria generale e malattie infettive del noto ospedale pediatrico romano Bambino Gesù in unintervista al programma le Iene di mercoledì 26 Ottobre ha dichiarato: Se tutti sono vaccinati, il singolo caso può essere identificato per evitare che contagi ma se non cè unimmunità di gregge, quel singolo caso può diventare liniziale veicolo della diffusione di una malattia.
A fronte di un flusso migratorio sempre più incalzante, emerge quindi, il chiaro sì del professore alle vaccinazioni anche per prevenire casi di malattie diffuse in aree geografiche isolate e momentaneamente assenti sul nostro territorio.
Questa Immunità di gregge o herd immunity si realizza quando il 95% della popolazione è vaccinata contro una tale malattia, in quanto i soggetti vaccinati contribuiscono a ridurre la circolazione di virus e batteri responsabili delle stesse e, al contempo, riducono la possibilità ai non vaccinati di ammalarsi.
Una tematica sociale complessa che spinge alla riflessione e a far proprie le parole di esortazione che Dante ci consegna nella Commedia: Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.
Informatevi. Informiamoci. Tutti.
Flavia Paradiso