“Chi ha paura degli specializzandi? Sarebbe da chiederselo se è vero che una pattuglia di giovani professionisti, ha espresso recentemente profondo disagio, condito da una buona dose di sconforto, per il quadro in cui la loro figura si trovano ad operare”.
Così Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute, che poi aggiunge: “Se da un lato nei provvedimenti per combattere le liste d’attesa il Ministro Schillaci li vorrebbe maggiormente protagonisti dall’altro loro dipingono un quadro a tinte fosche. Perché la valorizzazione del ruolo è messa a rischio da quella consuetudine tutta italiana che li relega in un angolo. Lo fanno emergere proprio gli specializzandi in un recente sondaggio. Non nascondono di sentirsi sfruttati dovendo silenziosamente subire in troppe occasioni lo sforamento delle 38 ore di lavoro previste dal contratto con punte che spesso arrivano oltre le 50. Di diritti, come ferie e riposo, difficile discuterne, essendo l’anello debole della catena lavorativa delle proprie unità o reparti”.
“Così come gli emolumenti – prosegue il sindacalista – che ricevono attraverso il contratto di formazione, sono erosi dai costi dell’iscrizione universitaria, di un affitto per i fuori sede, più le tante voci di oneri accessori, come l’iscrizione all’albo, alla cassa previdenziale e l’assicurazione per rischio professionale. In questo contesto molti sono utilizzati per svolgere attività amministrative sottraendo tempo a quella formazione che ritengono carente e spesso fuori dai binari di un programma ben definito”.
Dunque, conclude Giuliano, “Pensiamo sia arrivato il momento, confidando nell’esperienza e nella sensibilità del Ministro Schillaci, di aprire su questa figura fondamentale un confronto ampio che serva a valorizzarli e far crescere in maniera adeguata le schiere di medici del domani”.
Max